Salute e benessere
Neonati in piscina, i pro e i contro
I neonati in piscina fin da che età si possono portare? Quali sono i benefici dei bagni all’interno delle vasche a loro dedicate e quali invece i contro? Ecco cosa dicono gli esperti.
Portare i neonati in piscina può essere un bene o un male? Anche i bambini di pochi mesi possono affrontare insieme a mamma e a papà questa bella esperienza: del resto hanno trascorso nove mesi praticamente immersi nell’acqua, che per loro è assolutamente il luogo più naturale dove stare.
Sono moltissime le piscine che propongono corsi neonatali: i neonati in piscina, nelle strutture che prevedono vasche d’acqua calde al punto giusto e pensate appositamente per loro, di solito vengono presi dopo i sei mesi di vita, ma in moltissimi casi possono cominciare anche prima, quando ormai il cordone ombelicale è caduto e i bambini si possono immergere nell’acqua.
Nei corsi per neonati, solitamente si impara a restare in acqua, permettendo al piccolo di prendere confidenza con l’ambiente acquatico e, man mano che cresce e diventa più grande, anche a nuotare, con l’aiuto di braccioli, salvagenti, tavolette, fino a quando il piccolo non si sente sicuro e si lascia andare da solo.
I benefici del nuoto per i bambini sono tanti: aiuta a sviluppare il corpo e il movimento, è uno sport completo che aiuta la formazione dei muscoli oltre che aiutare lo sviluppo dell’apparato respiratorio e circolatorio.
Sarebbe bene evitare di portare il neonato in piscina se i genitori sono i primi a non essere motivati o in caso il piccolo soffra di qualche patologia particolare. Chiedete consiglio al vostro pediatra, tenendo conto che sono molte le piscine che aspettano i sei mesi di vita perché così i bambini hanno effettuato tutte le vaccinazioni obbligatorie (informatevi prima!).
Foto | da Flickr di jaygooby
Via | Tgcom
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