Cronaca
Ilva, muore di tumore il piccolo Lorenzo: il padre lo annuncia su Facebook
E’ morto il piccolo Lorenzo Zaratta, un bambino che a soli cinque anni ha purtroppo perso la sua battaglia contro un tumore al cervello.
Lorenzo Zaratta è uno dei troppi bambini vittime di un inquinamento senza scrupoli, un inquinamento contro il quale suo padre, Mauro, 36 anni, si è battuto in questi anni, per difendere i diritti non solo di suo figlio, ma di tutti i bambini che a Taranto rischiano la vita ogni giorno. La storia di Lorenzo si intreccia con quella dell’inquinamento industriale, e per l’esattezza con il triste capitolo rappresentato dal caso Ilva, a Taranto. “All’epoca del concepimento e della nascita – raccontava Mauro alcuni anni fa – mia moglie lavorava al rione Tamburi (ovvero il rione più vicino all’Ilva, ndr), anche se nessuno potrà mai dire che ci sia un nesso di causalità tra emissioni inquinanti e malattia“.
Nonostante molti continuino a non voler guardare in faccia la realtà, i fatti parlano chiaro. Alla tenerissima età di tre mesi il piccolo Lorenzo, nato a Taranto, riceve la terribile diagnosi di tumore al cervello. Per anni il padre ha combattuto insieme al piccolo, con il quale si è trasferito a Firenze, dove ha ricevuto le cure in uno dei più rinomati reparti di neurochirurgia, ma proprio nelle scorse ore, attraverso la sua pagina Facebook, questo giovane padre ha dovuto dare il più triste degli annunci.
“Cari amici volevo avvisarvi che Lorenzino ci ha fatto uno scherzetto… ha voluto diventare un angioletto…”.
Nonostante le cure, nonostante le tante speranze, nonostante le 25 operazioni cui il piccolo – rimasto cieco a causa della sua malattia – è stato sottoposto, non c’è stato nulla da fare. Solo due anni fa questo giovane e coraggioso padre, la cui famiglia è stata peraltro distrutta proprio dal cancro, mostrando le immagini del suo bambino intubato, durante una manifestazione contro l’inquinamento, affermava:
“Certo, nessuno è in grado di dimostrare il nesso di causalità tra il tumore di Lorenzo e i fumi dell’Ilva, ma la mia famiglia lavorava lì e i miei nonni, mia mamma sono morti di tumore. Mio suocero anche era all’Ilva e mia moglie, durante la gravidanza, lavorava nel quartiere Tamburi. E tutti sappiamo che da quei camini non esce acqua di colonia, ma gas in grado di modificare il dna e provocare errori genetici come quello di mio figlio. Lorenzo ha un tumore al cervello dalla nascita e ha perso la vista. – continuava il coraggioso questo giovanissimo padre – Io spero che continui a vivere e sono qui perché condivido la protesta della gente. Voglio però anche dire che i bambini della città devono poter vivere serenamente e in salute: bisogna fermare questo massacro”.
La forza ed il coraggio con cui Mauro e Lorenzo, insieme alla famiglia, hanno condotto questa battaglia, ha senza dubbio commosso tutti quanti. “Hanno ambedue continuato a lottare contro il cancro fino all’ultimo. – ha ricordato l’ambientalista Alessandro Marescotti alla notizia della morte del piccolo Lorenzo – Sono stati una risposta dignitosa e forte all’indifferenza di quanti si voltano ancora dall’altra parte per convenienza, ignoranza o peggio ancora, ignavia”.
A Mauro ed alla sua famiglia va il nostro più vicino abbraccio.
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via | Repubblica
Foto | da Facebook Mauro Zaratta