Sicurezza bambini
Insegnare ai bambini a nuotare divertendosi
Ecco come insegnare ai nostri bimbi a nuotare in modo facile e divertente per loro
Sebbene l’acqua sia un elemento molto familiare ai bambini piccoli, dal momento che i loro primi nove mesi di vita li hanno trascorsi immersi nel liquido amniotico materno, una volta nati e trascorso qualche anno di vita, devono di nuovo prendere confidenza con questo elemento.
In particolare l’acqua del mare, con le sue onde, le correnti e la profondità, possono spaventarli e generare una vera e propria fobia dell’acqua. Eppure insegnare a nuotare ai bambini non è affatto difficile, soprattutto se lo si fa insieme con mamma o papà, e se il tutto viene presentato come un gran bel gioco. Del resto cosa c’è di più piacevole che sguazzare nell’acqua per un bambino?
Per insegnare ad un bambino piccolo, l’età ideale si situa tra i 2 e i 4 anni, a nuotare, non c’è per forza bisogno di iscriverli in piscina, a meno che non abbiate la possibilità di andare al mare e se anche voi genitori non abbiate tanta dimestichezza con l’acqua. In questo caso vanno benissimo i corsi di nuoto con gli istruttori che sanno fare benissimo il loro lavoro, ma se voi siete dei bravi nuotatori, potete svolgere tranquillamente il ruolo degli insegnanti.
Un bimbo piccolo va portato in una zona di mare, o in una piscina pubblica, dove l’acqua sia molto bassa, dove si veda bene il fondo, e dove ci siano altri bambini che nuotano e giocano. In questo modo il piccolo si sentirà incentivato ad entrare e divertirsi anche lui, soprattutto e ci siete voi che gli date fiducia. Munitelo di braccioli, entrate in acqua con lui e ponetegli delicatamente la mano sotto la pancia per tenerlo a pelo dell’acqua e in modo che la testa sia sollevata.
A quel punto fatelo sguazzare, ma solo se vedete che il bambino non fa resistenza e non ha paura. Fategli sentire che l’elemento in cui si trova è del tutto sicuro, che ci siete voi a mantenerlo. Quando avrà voglia di entrare in acqua da solo munitelo di salvagente e fategli vedere i movimenti delle bracciate guidandolo, tanto grazie alla ciambella non affonderà e si sentirà sicuro di provare. Ponetevi ad un metro o poco più di distanza, allungate le braccia e invitatelo a raggiungervi.
Il tutto deve essere molto divertente e soprattutto non fategli fare esercizi per troppo tempo. Quando vedete che non ha più voglia magari state con lui sulla battigia a fare castelli di sabbia. E’ importante, se il bambino ha paura dell’acqua, aiutarlo a familiarizzare entrando in contatto con l’elemento liquido per gradi, sempre munito di ciambella e braccioli per sua sicurezza.
Quando il bambino si sentirà davvero tranquillo e avrà sperimentato quanto sia divertente e piacevole stare in acqua, allora userà tutte le nozioni che gli avete insegnato e inizierà a nuotare da solo. Sarà un bel momento sia per lui che per voi! Non importa la tecnica, inizialmente è importante solo che si tenga a galla e riesca a muoversi, il resto verrà con tempo.
Foto| via Pinterest
Come insegnare a nuotare ai bambini
Pubblicato il 6 agosto 2014 da Maria Vasta
E’ giunto il momento di insegnare a nuotare ai vostri bambini, ma non sapete proprio come fare? In primo luogo, bisogna evitare di essere apprensivi. Nuotare è una delle cose più naturali del mondo, per cui non fatevi vedere preoccupati o in ansia dai vostri bambini, perché così non fareste altro che trasmettere a loro le vostre preoccupazioni. I bambini sono temerari, amano scoprire cose nuove, amano fare nuove esperienze e soprattutto, amano divertirsi, quindi, per insegnare loro a nuotare bisognerà approcciarsi a questa nuova avventura con un po’ di sano divertimento.
Detto ciò, il primissimo approccio con l’acqua avverrà dopo il quarto/quinto mese di vita. In questa fase, la mamma o il papà dovranno tenere in braccio il piccolo, rivolgendolo verso di sé, in modo che il bambino possa associare l’acqua ad una sensazione di stabilità e sicurezza, quella conferita appunto dal genitore.
Il bambino non dovrà assolutamente essere forzato o obbligato a stare in acqua. Fatelo familiarizzare con questo elemento in maniera graduale, prima con i piedini e poi pian piano con tutto il resto del corpo.
Soprattutto quando sono molto piccoli, evitate di far indossare salvagente o braccioli ai vostri piccoli, ma fate in modo che invece comincino ad eseguire i primi movimenti in acqua mentre li tenete saldamente in braccio. Fate loro muovere le braccia e le gambe in modo che comprendano quali sono i movimenti da fare per riuscire a nuotare.
Inizialmente potreste insegnare al piccolo a galleggiare mantenendosi in posizione supina (facendo “il morto” insomma). In questo modo il bambino comincerà ad approcciarsi con questo nuovo elemento, e potrà farlo senza rischiare di finire con la faccia sott’acqua. Dopodiché, potrete insegnargli ad eseguire i movimenti dello stile libero, sempre reggendolo in modo che si senta sicuro.
Inizialmente il bambino nuoterà “a cagnolino”, ovvero muovendo solo le gambe e parte delle braccia. Finché non si sentirà sicuro, non forzatelo a cambiare “lo stile” della sua nuotata. Progressivamente potrete insegnargli a respirare in maniera corretta in acqua, soffiando fuori l’aria, in modo da evitare di bere l’acqua salata appunto. Pian piano sarà lo stesso bambino a mostrarsi più sicuro di sé, ed a voler nuotare in maniera più autonoma, migliorando anche il proprio stile.
Per quanto riguarda i supporti galleggianti, se lo riterrete necessario potreste far usare i braccioli al vostro bambino, in modo che possa avere una maggiore autonomia di movimento delle braccia.
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