Crescita
Scuola bilingue in Italia, i vantaggi di una educazione aperta
L’apprendimento di una seconda lingua fin dalla prima infanzia rappresenta un notevole vantaggio per i bambini. Vediamo perché scegliere una scuola bilingue per i propri figli
Sono sempre di più i genitori che decidono di iscrivere i propri figli a scuole bilingui affinché apprendano fin dalla prima infanzia una seconda lingua come fosse la loro lingua madre. Italiano e inglese sono, percentualmente, le due opzioni più “battute”, forse perché conoscere alla perfezione la lingua di Shakespeare apre moltissime porte anche sul versante lavorativo.
Ogni lingua, in realtà, viene appresa dai bambini piccoli come “prima lingua”, cosa che non avviene più dopo una certa età, ovvero dopo i sei anni, quando le strutture del cervello da perfettamente elastiche e permeabili, diventano più “rigide”, e le nozioni non vengono più introiettate con la stessa modalità.
In buona sostanza, l’utilità di frequentare una scuola bilingue si esplica al massimo grado a partire dall’asilo. L’età migliore per l’apprendimento degli idiomi va infatti dalla nascita all’età pre-scolare, ergo, se la scelta è quella di crescere un bambino perfettamente bilingue, bisogna cercare subito una scuola dell’infanzia che proponga questi tipo di educazione.
Molti genitori si domandano, a proposito del bilinguismo, se sia necessario che il piccolo faccia pratica anche a casa, e quindi se è bene che anche mamme e papà conoscano la seconda lingua insegnata al loro figlio. In realtà questo non è affatto necessario, inoltre consideriamo che non esiste neppure il “pericolo” che il bambino faccia confusione tra le due lingue, e cominci ad esprimersi con un linguaggio ibrido comprensibile solo a lui.
Se, infatti, iscriviamo il nostro bambino ad una scuola dell’infanzia bilingue (ottime sono le scuole montessoriane, ad esempio), a partire dai 3 anni, il suo cervello possiede ancora l’elasticità giusta per apprendere una seconda lingua “straniera” – con le sue strutture grammaticali, il suo vocabolario e il suo sistema fonetico – come fosse la prima, ma nel frattempo, nei suoi primi 3 anni, ha avuto tutto il tempo di imparare la lingua madre alla perfezione e non si presenterà il rischio di confondere i due idiomi.
Il consiglio è, quindi, quello di far cominciare un percorso di istruzione bilingue a partire dal primo ordine di studi, quello dell’infanzia, e poi continuare sulla falsariga con la primaria e le successive. In questo modo il nostro piccolo avrà davvero la stessa dimestichezza con le sue due lingue “madri”, un vantaggio per tutta la vita che lo aiuterà anche ad apprendere altre lingue straniere in futuro con minore difficoltà.
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