Gravidanza
I diritti della madre single, cosa dice la legge in Italia
Una donna single che diventi madre a quali agevolazioni e aiuti ha diritto da parte dello Stato? Vediamo cosa prevede la normativa nel nostro Paese
In Italia si stima che circa il 13% dei bambini nascano in una famiglia mononucleare, ovvero con un unico genitore, che in oltre l’80% dei casi è la mamma. Per scelta o per fatalità, sono quindi tante le mamme, più o meno giovani, che mettono al mondo un figlio senza avere un partner accanto.
Questa condizione, anche se perseguita coscientemente, oppure accettata con gioia, produce una rivoluzione nella vita della neo mamma single, che d’improvviso si ritrova a dover accudire una creatura che dipende da lei in tutto e per tutto, sovente senza poter contare su una base economica solida.
Madri single disoccupate e talmente giovani da non aver mai lavorato, o donne più mature alle prese con lavori precari che spesso non le tutelano nella loro condizione di genitori single, cosa possono aspettarsi, in termini di sostegno economico e agevolazioni, dallo Stato? In buona sostanza, quali sono i suoi diritti?
Una mamma single che abbia deciso di tenere il proprio bambino e di occuparsi da sola di lui necessita, innanzi tutto, di una rete di supporto, che non può esser rappresentata solo dalla famiglia di origine. Già in gravidanza, la futura mamma può quindi rivolgersi ai consultori per le visite gratuite e ai Servizi sociali comunali per spiegare la propria situazione e chiedere lumi su quanto le spetta per la sua condizione.
La neo mamma sola avrà la totale potestà sul bambino se il padre recede dia propri diritti, e gli darà il proprio cognome, ma soprattutto, una volta che il suo bambino sia nato, può richiedere degli aiuti economici che variano da Comune a Comune ma che in genere sono previsti per le inoccupate senza reddito.
Se, invece, la neo mamma single è una lavoratrice attualmente disoccupata, ma che abbia versato dei contributi negli anni e nei mesi precedenti alla gravidanza, può richiedere all’Inps, entro sei masi dalla nascita del bambino, un assegno di maternità.
La legge di riferimento per quanto attiene ai diritti della mamma single è quella promossa da Livia Turco che prevede per l’appunto che le amministrazioni locali (Comuni e quel che resta delle Province) stanzi dei fondi e promuova iniziative a favore dei genitori soli e dei loro bambini, ivi incluse agevolazioni per l’inserimento negli asili nido.
Dal momento che, però, i tempi e i modi per ottenere i contributi sono diversi da Comune a Comune, così come i requisti per accedervi e l’entità dell’aiuto, è bene muoversi per tempo informandosi presso i Servizi sociali.
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Foto| via Pinterest