Crescita
Autismo, con giochi mirati a 6 mesi i sintomi regrediscono nei bambini
Un nuovo metodo sperimentato con successo negli USA insegna come aiutare i bambini autistici, a partire dai sei mesi di vita, a superare il proprio disagio attraverso giochi e comportamenti stimolanti
Si chiama “Infant start”, è stato messo a punto da una neuropsichiatra californiana, Sally Rogers, e senza medicine promette di fra regredire tutti i sintomi dell’autismo nei bambini piccoli sì da farli “guarire”.
Nulla di miracoloso, secondo l’esperta, ma solo un sistema educativo che attraverso giochi e piccoli “trucchi” comportamentali insegna ai genitori come relazionarsi in modo stimolante con il proprio bimbo che manifesti sintomi precoci di autismo aiutandolo a superare il disagio e ad aprirsi al mondo sviluppando un’attitudine naturalmente empatica.
Secondo le ultime scoperte della scienza relativamente all’insorgenza dell’autismo, i primi segnali si presentano già nei primi mesi di vita dei bambini, pertanto più precoce è la diagnosi, prima si può cominciare ad applicare il metodo Infant start per ottenere il massimo beneficio dalla terapia.
La psichiatra ha sperimentato il suo metodo su sette bambini di età comprese tra i sei e i 15 mesi, che mostravano sintomi precoci di autismo come il rifiutare il contatto visivo, la ripetitività dei gesti e la difficoltà di relazione con gli altri.
In cosa consiste questo programma non farmacologico di stimolo per i bambini autistici? Pensato per i genitori, consiste, semplicemente, nel cercare, attraverso giochi e comportamenti mirati, di “entrare” nel loro spazio vitale e interagire con loro.
Ad esempio, uno dei giochi previsti era quello di attrarre l’attenzione del bambino su un peluche, e successivamente di entrare nel suo campo visivo giocando con il pupazzo insieme a lui e finendo per nasconderlo sotto la maglia, sì da convogliare sulla propria persona l’interesse del piccolo.
Infant start ha permesso ai sette bambini su cui è stato applicato, di aiutarli a superare in modo naturale il loro disagio, tanto che ai 3 anni di età nessuno mostrava più alcun sintomo di autismo. Un piccolo “miracolo” che, però, necessita di ulteriori studi e sperimentazioni su più vasta scala per poter essere giudicato risolutivo nella cura di questo disturbo.
Se, infatti, i primi risultati del metodo sono senza dubbio molto promettenti, è altresì vero che per poter avere un reale beneficio è necessario che i bambini vengano sottoposti al programma Infant start molto precocemente, e sappiamo che spesso si giunge ad una diagnosi di autismo molto più avanti rispetto ai sei mesi giudicati ottimali per cominciare la terapia.
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Foto| via Pinterest