Alimentazione per bambini
La dieta vegetariana per bambini, corretta per i pediatri
I bambini possono crescere perfettamente sani anche seguendo una dieta vegetariana. Vediamo come nutrirli in modo corretto seguendo questo regime alimentare privo delle proteine derivanti da carne e pesce
I bambini possono crescere sani e forti anche seguendo una dieta vegetariana? Questo quesito, un tempo, avrebbe avuto una risposta unanimemente negativa da parte dei pediatri, perché fino a qualche anno fa si riteneva che le proteine derivanti da carne e pesce fossero indispensabili per il corretto sviluppo psico-fisico del bambino.
La carne, si diceva, contiene più ferro biodisponibile delle verdure, il pesce fa bene al cervello, e le proteine nobili animali sono necessarie la piccolo per “costruire” muscoli e ossa.
In realtà, in natura esistono tante ottime fonti proteiche vegetali, o comunque non derivanti da carne e pesce, che sono ideali per i bimbi dal punto di vista nutrizionale. E’ noto, infetti, che proprio l’abuso di carne, tipico della nostra più recente alimentazione (parliamo dei Paesi industrializzati) e soprattutto l’eccessivo consumo di proteine animali fin dalla prima infanzia, siano all’origine di molte patologie pericolose per la salute come le malattie cardiovascolari e predispongano all’obesità (e malattie correlate).
Ergo, la dieta vegetariana va benissimo per i bambini, a patto di modularla per bene. Innanzi tutto occorre distinguerla dalla dieta strettamente vegana, che andrebbe evitata almeno nei primi anni del bambino perché elimina anche uova e latticini, alimenti molto utili nella prima infanzia. Seguendo le indicazioni fornite dai nutrizionisti della Fondazione Veronesi (il noto oncologo, infatti, da anni promuove una dieta del tutto priva o almeno poverissima di proteine animali)a proposito della dieta vegetariana per i bambini.
Secondo gli esperti, infatti, fin dallo svezzamento (che dovrebbe situarsi tra i quattro e i sei mesi di età del neonato), è possibile integrare il latte materno con ottimi alimenti vegetali. L’apporto proteico sarà garantito da cibi come i legumi, le uova e i formaggi.
Tra i primi ricordiamo ceci, lenticchie, fagioli, piselli, che il bebè può cominciare a mangiare fin dai sette mesi, a patto che siano stati privati della buccia, che risulta indigesta per i neonati. Le uova si possono introdurre nelle pappe del neonato fin dall’inizio dello svezzamento, ma limitandosi al tuorlo cotto (che è la parte meno allergizzante), mentre a partire dai 12 mesi si può passare all’uovo intero.
I formaggi adatti allo svezzamento sono grana e parmigiano, ricotta e crescenza, mentre, se non ci sono problemi di allergia la glutine o alla soia, si possono anche proporre al bebè i loro derivati, come seitan, tofu e tempeh, digeribili e dal gusto gradevole, facili da cucinare.
Il latte di soia, poi, è ideale per i bambini intolleranti al latte vaccino. Naturalmente frutta e verdura non dovranno mancare, e del resto se si abituano i piccoli a gustare questi ottimi e salutari alimenti proposti in ricette golose e sempre diverse fin dallo svezzamento, impareranno ad amarli senza alcuna difficoltà.
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Foto| via Pinterest
Fonte| Fondazione Veronesi