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L’extrasistole fetale, quali test ce la svelano?
L’extrasistole, ovvero le alterazioni del battito cardiaco nel feto, sono comuni e in genere del tutto innocue. Vediamo come si diagnosticano
L’extrasistole fetale è una piccola anomalia del battito del cuore che nella maggior parte dei casi si rivela del tutto innocua.
In genere le aritmie, che sono proprio delle accelerazioni o rallentamenti del battito cardiaco, in fase prenatale sono destinate a risolversi con lo sviluppo completo dell’apparato cardiocircolatorio, anche se in alcuni casi possono rappresentare un sintomo di qualche cardiopatia che si può correggere anche già in utero.
Quando, durante i normali controlli ecografici, il ginecologo rileva un battito cardiaco del feto un po’ “strano”, ad esempio perdita di un battito ogni 3-5, in genere prescrive alla futura mamma un esame cardiologico specifico che si chiama ecocardiografia, che permette di analizzare in modo più preciso le condizioni del cuore del bambino, e vedere se è sano o se presenta dei difetti nello sviluppo o nella funzionalità.
L’ecocardiografia, anche disponibile in 3D, infatti, è un esame del tutto indolore e non invasivo che utilizza gli ultrasuoni per visualizzare l’anatomia del cuore, incluso quello fetale nell’utero materno, la sua morfologia e la contrattilità delle valvole. In questo modo si può controllare il muscolo cardiaco “in funzione” e rilevare ogni possibile alterazione.
Le cause dell’extrasitolia fetale possono essere le più varie dato che questo fenomeno può verificarsi in condizioni di perfetta salute cardiaca del feto, in presenza di piccoli difetti, ma può anche essere conseguenza, piuttosto, di abitudini materne (ad esempio un eccessivo consumo di bevande eccitanti).
Ad ogni modo, è importante effettuare quanto prima questo esame diagnostico quando si percepiscano alterazioni nel battito fetale, onde, eventualmente, prendere provvedimenti in tempo, se e quando necessario. In presenza di extrasistole fetale, anche se il cuore del nascituro risulta sano, è bene effettuare ecografie ogni mese per monitorare lo sviluppo dell’apparato cardiocircolatorio del bambino e controllare il battito.
Eventualmente si può ripetere anche l’ecocardiografia, perché si tratta di un esame che non comporta disagio o controindicazioni.
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Foto| via Pinterest