Crescita
Bambini che a scuola si ammalano spesso, nessun problema per i pediatri
Molti bambini durante l’anno scolastico si ammalano più volte, vittime di infezioni e malanni stagionali. I pediatri, però, ci spiegano che è tutto normale e che non bisogna preoccuparsi, vediamo perché
I bambini che frequentano le scuole (d’infanzia e primaria soprattutto), si ammalano spesso, in particolare dei classici malanni stagionali, tra cui l’influenza. Il periodo “peggiore” è in genere quello che segue il rientro dalle vacanze di Natale e prosegue fino a tutto febbraio.
Oltre alle infezioni virali da raffreddamento, i bambini sono anche esposti ad altro genere di malattie, come quelle esantematiche infantili, e tutta una serie di altre tipiche patologie infettive contagiose tra cui mononucleosi, parotite (orecchioni) o infezioni streptococciche (che provocano mal di gola e tonsilliti), otiti e gastroenteriti.
Insomma, tutto un bel corollario di malanni che decimano le classi e costringono i bimbi a letto più volte in un anno scolastico. C’è da preoccuparsi, si domando i genitori? Tante febbri, tanti episodi di diarrea o vomito che disidratano i piccoli, tanti malesseri che li prostrano, non indeboliranno il loro piccolo fisico? In realtà, come spiegano i pediatri italiani della SIPPS (Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale), accade esattamente l’opposto.
I bimbi che si ammalano spesso a scuola – evento molto facile perché si contagiano tra di loro – sono bambini il cui sistema immunitario si sta “formando”. L’essere esposti ad attacchi di agenti patogeni di vario tipo, come virus e batteri, altro non fa che potenziare le loro difese, che in tal modo si “fanno le ossa”, immunizzandoli per buona parte della vita. Ecco come spiega questo processo fisiologico il pediatra Giuseppe Di Mauro della SIPPS:
E’ come se l’organismo dovesse pagare un pegno all’inizio per poi costruirsi un corredo immunitario importante e necessario per il futuro. I pediatri queste cose le conoscono e non si stancano di dirle ai genitori, ma serve ribadirle più volte, anche attraverso i media e la stampa
Ergo, tutti tranquilli quando il bimbo torna a casa da scuola con la febbre e il faccino pallido. Pochi giorni di letto, tante coccole e una dieta leggera, idratante e nutriente, li rimetteranno in sesto spesso senza bisogno di alcun farmaco.
Ricordate che la maggior parte delle malattie infantili ha un’origine virale, pertanto non richiede l’assunzione di antibiotici, e che gli antipiretici vanno dati solo per le febbri che superano i 38° e mezzo. Per rinforzare il bambino, piuttosto che riempirlo di medicinali, è bene agire preventivamente. Ecco i consigli dell’esperto:
Si ribadisce l’importanza di lasciare all’organismo del bambino e alla natura la risposta migliore alla malattia, garantendo una alimentazione giusta, ricca in frutta e verdura, uno stile di vita attivo, prevalentemente all’aria aperta e non in ambienti chiusi anche al bambino convalescente, con l’obbligo di evitare la riammissione rapida in collettività dei nostri figli. Per questo servirebbe anche una tutela maggiore della famiglia, in particolare della madre, nell’ambito della previdenza sociale
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Fonte |La Stampa