Crescita
Bambini dislessici, ecco perché confondono le lettere simmetriche
La dislessia è un Disturbo specifico dell’apprendimento che rende molto difficoltoso imparare a leggere a scrivere. Uno studio francese ha scoperto il perché i bimbi dislessici confondano le lettere simmetriche
La p, la b e la d sono le cosiddette lettere simmetriche, che si possono facilmente confondere in versione minuscola. Molti bambini piccoli faticano a distinguerle e scriverle in modo corretto, ma sono soprattutto i piccoli affetti da dislessia ad avere i maggiori problemi con la scrittura e la lettura, e in particolare quella di alcune lettere speculari come queste.
All’origine di questa difficoltà – ricordiamo che la dislessia è inserita tra i Disturbi specifici dell’Apprendimento – ci sarebbe un difetto neuronale nella zona delle corteccia cerebrale deputata al riconoscimento delle lettere.
Uno studio francese, condotto dai ricercatori dell’Università Paris-Descartes, guidati dal professore in psicologia Grégoire Borst, ha identificato il meccanismo che permette di distinguere le diverse immagini tra di loro e anche tra le stesse e la loro versione allo specchio, quindi rovesciata.
Nel caso delle lettere, che sono senza dubbio gli elementi più complessi per il cervello umano da identificare correttamente, perché si eviti di confondere quelle più simili e quindi simmetriche (come, appunto, la p e la b), è necessario che si “disinneschi” il meccanismo cerebrale che permette di riconoscere la somiglianza delle lettere in versione “dritta” e speculare (rovesciata), anche detta generalizzazione allo specchio.
Se non si attiva questa variazione, allora scatta la confusione, ovvero le lettere simmetriche continuano a risultare indistinte perché nel bimbo dislessico si attiva il meccanismo che permette di cogliere le somiglianze, ma non quello che consente di vedere le differenze.
In buona sostanza, il bambino affetto da dislessia ha un piccolo difetto nelle variazioni neuronali deputate al riconoscimento di alcuni segni grafici simili come le lettere. Questa scoperta potrebbe aiutare gli educatori a comprendere meglio cosa accade nella mente dei bambini dislessici e soprattutto fornire spunti per creare strumenti didattici e pedagogici utili a superare il loro problema.
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Fonte | Italia Oggi
Foto| via Pinterest