Seguici su

Cronaca

Mamme da legare: Quello che le mamme non ci hanno detto della gravidanza e della maternità

“Ma la mamma non ti ha detto nulla?”: questa frase andrebbe aggiornata o, almeno, andrebbe aggiornata la situazione in cui viene pronunciata.

No, le mamme non dicono nulla: omettono, mentono, edulcorano. E noi, un bel giorno, torniamo a casa con un bambino e pensiamo: “non credevo sarebbe stato così. Non ero preparata, nessuno mi aveva avvisata”. E magari continuiamo a non chiedere, a non sapere, perché una mamma sa sempre cosa fare, la brava mamma non è mai impreparata o, quanto meno, reagisce con prontezza e amore in qualsiasi situazione. Ho chiesto a tutte le mie amiche con figli quali fossero queste situazioni che le avevano colte impreparate, le situazioni nelle quali hanno pensato “potevano dirmelo, però!”. Le risposte sono state, purtroppo, prevedibili. Prevedibili per chi ha un figlio, il che mi fa pensare: ma se siamo tutte nella stessa barca, con gli stessi problemi, perché diamine non ne abbiamo parlato? Se tutte le donne hanno le stesse difficoltà, come è possibile che si arrivi impreparate?

Al primo posto, il problema dell’allattamento: chi ha allattato per una settimana, un mese, un anno, a un certo punto ha avuto qualche tipo di difficoltà. Fisica o psicologica, non si sfugge. Qualcuna ha iniziato ad allattare artificialmente, qualcuna ha continuato con l’allattamento al seno, ma tra grandi sofferenze e disagi. Perché queste ultime hanno continuato lo stesso, stressandosi, deprimendosi, chiudendosi in una specie di bolla per non lasciar trapelare nulla? Sensi di colpa. Sensi di colpa alimentati, spesso, da personale medico che non è stato in grado di vedere(accidenti, ma non è il vostro lavoro?) che la loro paziente stava male,insistendo con l’allattamento al seno che, venendo a mancare, avrebbe causato deficit al bambino.

L’ho già detto altrove: l’unica cosa che realmente conta, per un bambino, è la serenità della madre. È l’unica cosa che gli può garantire amore, equilibrio, nutrimento non solo fisico. Quindi, se qualcuna di voi sta attraversando un periodo difficile con l’allattamento o ricorda quei mesi già passati con tristezza, smettetela di sentirvi aliene. Nella mia esperienza, la maggior parte delle donne ha odiato almeno una volta quel periodo. Non vi sentite in colpa. Chiedete aiuto ma, se proprio non riuscite a superare il problema, se non vedete via d’uscita, prendete un biberon e smettete di rovinarvi la vita e di rovinare il ricordo che avrete dei primi mesi di vostro figlio. Qualcuno sarà pronto a dirvi: “ma non lo sapevi, che sarebbe stato difficile? Pensavi fosse una passeggiata? Chi te lo ha detto, di fare un figlio?”. No, non lo sapevo che sarebbe stato difficile in questo modo. Questo è il primo figlio. Chi me lo ha detto di fare un figlio? Ma chi lo ha detto a tua madre, di farti?

Io sono stata enormemente fortunata, perché ho avuto un’ostetrica eccezionale al corso preparto. Ci aveva raccontato la sua esperienza, il taglio cesareo prima del termine, il bambino che non si attaccava al seno, mentre lei si attaccava giorno e notte al tiralatte, caparbia. E ci aveva detto: “vedete, quello che ho fatto non è esattamente sano. Se vedessi una mia paziente rifare le mie stesse cose, mi preoccuperei”. E così, dopo due settimane attaccata al tiralatte (con la bambina tenuta dalla nonna o dal papà), pensai all’ostetrica e mi dissi: “un attimo. E mia figlia quando la tengo in braccio? Sto perdendo le sue prime settimane in attesa di qualcosa che non verrà”. Biberon, latte in polvere. E bambina finalmente in braccio alla sua mamma.

Al secondo posto nella triste classifica delle cose che ci hanno colte del tutto impreparate, c’è la solitudine. C’è poco da fare: generalmente si partorisce, il papà torna al lavoro, la mamma passa mesi da sola col bambino. Il padre può collaborare, anche in modo determinante, ma la maggior parte del lavoro tocca a noi. Se si è sole, lontane dalla famiglia, la situazione peggiora in modo esponenziale. Dieci ore di fila con un bambino possono essere davvero dure: la stanchezza non è semplicemente fisica, quella ce l’aspettavamo tutte, ma è soprattutto mentale. Si è totalmente responsabili della nuova vita, fin dalle esigenze più elementari: pulizia, cibo, nanna. Non ci si può distrarre un secondo, ma gli occhi si chiudono, il cervello è come se si spegnesse, e la voce a un certo punto non esce più, perché parlate, parlate, ma con qualcuno che ancora non vi risponde. È come parlare da sole. Si è sole, e a volte ci si sente completamente alienate dalla realtà. Alle volte mi è capitato di sentirmi letteralmente disperata, soppraffatta al pensiero delle cose che avrei dovuto fare: dalla lavatrice al lavoro da consegnare in tempo, dalla telefonata all’idraulico alla cena. Attacchi di panico perché la bambina non dormiva il pomeriggio, magari, e io non avevo nessuno a cui chiedere di tenermela un’ora, un minuto. Il tempo di finire una cosa, una cosa elementare, quotidiana. Mi sono sentita isolata e senza via d’uscita, in ansia per questioni stupide, stupidissime. Ferma con occhi fissi nel vuoto e la bambina in braccio.

Spesso non ci lamentiamo di questa solitudine, perché una brava mamma non si sente mai sola col suo bambino, il suo bambino è tutto il suo mondo e lei non ha bisogno di niente più. La brava mamma non si lamenta del suo bambino. Stupidaggini. L’unica cosa che può salvarci è parlare, parlare con tutti: con nostra madre, col nostro compagno, col salumiere, con l’amica per strada: “Che fa di bello, tua figlia?” “Rompe le scatole. Non mi fa dormire. Non la sopporto più. Adesso prendo il treno, la mollo alle nonne e io dormo per 15 giorni di seguito”. E se qualcuno vi chiede “ma chi ti ha costretta, a fare un figlio?”, voi aggreditelo, urlate, chiedetegli come si permette. Non tenete sempre davanti agli occhi quelle immagini di Madonne con bambino, quegli esseri celesti e col sorriso beato che tutti vorrebbero stampare sui nostri volti. Non abbiate paura di essere giudicate male, non pensate di essere snaturate, disamorate, né che tutte le altre madri siano migliori di voi. Perché non siete cattive madri: siete madri normali. E le madri normali ogni tanto non sopportano i figli, e vorrebbero dormire, vorrebbero avere un’ora in più per se stesse, vorrebbero avere il pavimento pulito per 24 ore di seguito. Non fingete di essere supermamme: le supermamme a un certo punto possono esplodere, ed esplodono tragicamente, mostruosamente. Voi cercate di fare piccole esplosioni controllate ogni giorno. Proteggete i vostri bambini: ogni tanto, mandateli a quel paese.

Foto | Flickr

Leggi anche

Fiori con il quilling o filigrana di carta Fiori con il quilling o filigrana di carta
Fai da te8 ore ago

Creare opere d’arte coi riccioli di carta? Scopri la magia del quilling

Anche detta “filigrana di carta”, è l’antica arte decorativa che, arrotolando sottili strisce colorate, permette di creare bellissime composizioni floreali...

Comunicazione tra genitori e scuola Comunicazione tra genitori e scuola
Educazione1 giorno ago

L’importanza del dialogo aperto sui problemi scolastici

In questo articolo analizzeremo l’importanza e i benefici del dialogo aperto sui problemi scolastici. Il dialogo aperto sui problemi scolastici...

Clown intrattenimento festa bambini Clown intrattenimento festa bambini
Intrattenimento1 giorno ago

Feste di compleanno per bambini con intrattenimento: il boom in autunno

L’autunno si conferma la stagione preferita per festeggiare i compleanni infantili in Italia, e i genitori si affidano sempre di...

bambino che sorride bambino che sorride
Educazione3 giorni ago

La resilienza nei bambini: Come svilupparla attraverso l’educazione

In questo articolo esploreremo alcune strategie ed approcci che possono essere utilizzati dagli educatori e dai genitori per favorire lo...

Mamma e figlia in spiaggia Mamma e figlia in spiaggia
Mamma4 giorni ago

Fotoinvecchiamento: cos’è e come prevenirlo

Quando passano gli anni, anche l’aspetto della nostra pelle cambia, diventando meno elastica e tonica e più soggetta ai segni...

bambina che studia bambina che studia
Educazione6 giorni ago

Tecniche per migliorare la concentrazione nei bambini

In questo articolo, esploreremo alcune di queste tecniche e come possono essere implementate con successo. La concentrazione è una capacità...

bambini che giocano bambini che giocano
Educazione1 settimana ago

Insegnare l’empatia ai bambini: Tecniche e benefici

In questo articolo esploreremo alcune tecniche per insegnare l’empatia ai bambini e i benefici che ne derivano. L’empatia è una...

bambino che scrive bambino che scrive
Educazione2 settimane ago

Come gestire i compiti a casa senza stress

In questo articolo, esploreremo alcuni consigli utili su come gestire i compiti a casa in modo efficiente e senza stress....

bambino che sorride bambino che sorride
Educazione2 settimane ago

Intelligenza emotiva: Educarvi i bambini al riconoscimento delle emozioni

In questo articolo, esploreremo il tema dell’intelligenza emotiva nei bambini. L‘intelligenza emotiva è una competenza fondamentale per affrontare la vita...

famiglia felice che disegna insieme famiglia felice che disegna insieme
Educazione2 settimane ago

La gestione del tempo per famiglie impegnate: Consigli pratici

In questo articolo, esploreremo alcuni consigli pratici per aiutare le famiglie impegnate a gestire al meglio il proprio tempo. La...

mamma che consola la bambina triste mamma che consola la bambina triste
Scuola3 settimane ago

L’importanza del sostegno emotivo nella vita scolastica

In questo articolo, esploreremo l’importanza del sostegno emotivo nella vita scolastica. La vita scolastica è un periodo cruciale per lo...

bambino che sorride bambino che sorride
Scuola3 settimane ago

Sviluppare abilità di problem solving nei bambini

In questo articolo, analizzeremo come aiutare i bambini a sviluppare abilità di problem solving. Sviluppare abilità di problem solving nei...