Cronaca
Guida allo svezzamento con i consigli del Ministero della Salute
Vediamo le linee guida allo svezzamento diramate dal Ministero della Salute per le mamme e i pediatri
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Lo svezzamento del neonato è una tappa importantissima che va gestita con attenzione e sempre modulando l’introduzione dei nuovi alimenti in base alle esigenze del proprio bebè. Non tutti i lattanti, infatti, reagiscono allo stesso modo a cibi diversi dal latte materno (o artificiale), per alcuni abituarsi ai nuovi sapori e alle nuove consistenze è più difficile, e richiede tempi più lunghi tra l’introduzione di un nuovo alimento e l’altro. Detto questo, vediamo quali sono le linee guida diramate dal Ministero della Salute su come e quando svezzare i neonati, dirette sia ai pediatri che ai genitori.
Per prima cosa, i tempi. Dai sei mesi in avanti è tempo di nutrire il bambino con cibi diversi dal latte. A questa età è pronto per ricevere nuovi e diversi principi nutritivi che lo aiuteranno a crescere sano e forte. I primi cibi semi solidi da proporre nella prime pappe saranno la frutta omogeneizzata, i biscotti, le creme di creali e le minestrine.
Sarebbe meglio, però, che il bebè continuasse a poppare dal seno della mamma almeno per tutto il primo anno di vita, perché il latte materno non rappresenta solo un alimento completo, ma anche un mezzo per cementare quel rapporto simbiotico tra madre e figlio e per fornire al bambino, oltre a senso di affetto e di sicurezza, anche tanti benefici anticorpi materni. Veniamo alle prime pappe, adatte allo svezzamento fin dai 4 mesi (indicato in caso di allattamento artificiale):
- Ortaggi delicati e digeribili, non allergizzanti da proporre lessi e omogeneizzati come zucchine, carote, patate
- Frutta fresca o in vasetto omogeneizzata dal gusto dolce e consistenza cremosa come mele, pere e banane
- Crema di riso da sciogliere nel latte
Dopo che il bambino avrà mostrato di apprezzare questi primi alimenti semisolidi, si potrà tranquillamente passare ad altri cibi più consistenti come la carne (pollo, vitello, coniglio, coniglio, maiale, cavallo), il pesce (ad esempio trota, merluzzo, nasello), e i cereali non allergizzanti (ovvero senza glutine) come mais, tapioca, riso, avena. Entro i primi 7-8 mesi di vita si possono inziare a propore anche i cereali con glutine, come la pastina di frumento, e le uova (iniziando con il solo tuorlo).
Veniamo ai cibi “proibiti”, cosa consigliano gli esperti? La cosa più importante è non iniziare ad abituare il palato del bebè ad alimenti troppo salati, grassi e zuccherati, che oltre a predisporli al sovrappeso, possono anche favorire l’insorgenza, in età adulta, di malattie del cuore e metaboliche perché il bambino si abitua a mangiare cibi iper conditi.
Quindi meglio evitare le aggiunte di formaggio alle pappe proteiche, e di zucchero alla frutta o al latte con biscotti. Infine, occhio al miele, che non va mai dato al bebè prima del primo anno di vita perché può scatenargli una forma particolare di botulismo (detta infantile).
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Foto| via Pinterest
Via| salute.gov.it