Salute e benessere
Antibiotici, per neonati e bambini va sempre chiesto il parere al pediatra
Gli antibiotici sono farmaci utilissimi contro le infezioni batteriche che possono colpire neonati e bambini ma vanno usati con prudenza e solo se necessario. Soprattutto sempre dietro prescrizione pediatrica
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Da qualche anno i medici pediatri italiani lanciano un allarme: troppi antibiotici, del tutto inutili, dati ai bambini, spesso a “scopo preventivo”. Questa tendenza del tutto ingiustificata porta a quello che ormai viene definito il maggior rischio legato alle epidemie infettive nel mondo: la resistenza gli antibiotici. Partiamo dal considerare di che classe di farmaci stiamo parlando.
Gli antibiotici, naturali o di sintesi, sono principi attivi che vengono adoperati per uccidere o rendere inoffensivi solo i batteri, pertanto risultano non solo inutili, ma anche dannosi se assunti per curare infezioni virali (come raffreddori, influenze, congiuntiviti virali eccetera).
Quando un neonato o un bambino manifestano i sintomi di un’infezione, ad esempio un mal di gola con febbre, ricorrere subito all’antibiotico, ad esempio l’Amoxillicina, che è il farmaco usato contro molte affezioni batteriche alle vie respiratorie, è un comportamento sbagliato.
La prima cosa da fare è consultare il pediatra e far visitare il bambino, spesso è necessario effettuare qualche esame specifico per scoprire il germe infettivo, ad esempio, nel caso del mal di gola, il tampone faringeo, per scoprire se a causare l’infiammazione c’è un attacco batterico.
Solo allora si può somministrare al bambino il tipo di antibiotico che il pediatra riterrà più opportuno per curare il disturbo, dato che non tutti gli antibiotici son efficaci contro tutti i batteri. Alcuni, ad esempio, sono efficaci solo contro le infezioni alle vie urinarie, altri solo contro le sinusiti e le otiti eccetera.
Insomma, bisogna davvero stare molto attenti con questa classe di medicinali perché essi producono effetti collaterali importanti che indeboliscono ulteriormente il bambino o il lattante, esponendolo a successive infezioni, magari più gravi, e rendendolo sempre meno suscettibile all’azione curativa dei farmaci stessi.
Infatti dobbiamo considerare che nell’organismo umano sono presenti tanti batteri “buoni”, come quelli intestinali, che servono per compiere alcune funzioni metaboliche ma che soprattutto fungono da antagonisti contro i germi “cattivi” esterni e interni e ci proteggono dalla loro azione patogena.
Assumendo gli antibiotici indiscriminatamente, ad esempio per curare un’infezione virale, non solo non si ha nessun effetto terapeutico contro quel bacillo, ma si va a privare il bambino delle sue difese naturali indebolendo il suo sistema immunitario. Risultato?
Tempi più lunghi per la guarigione e predisposizione alla resistenza a gli antibiotici. Insomma, se vogliamo che i nostri bimbi si fortifichino e diventino più meno vulnerabili alle malattie, cerchiamo di curarli nel modo corretto, attenendoci le indicazioni del pediatra, non somministrando loro antibiotici quando non ve ne sia bisogno, e, semmai, rinforzandoli con una buona alimentazione e un vita sana.
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Foto| via Pinterest