Salute e benessere
Allattamento e ciclo mestruale irregolare, ci sono controindicazioni?
Le donne che allattano al seno ritardano il ritorno delle mestruazioni, ma ciò è controindicato alle neomamme con ciclo irregolare? Scopriamolo
Allattare al seno il proprio bambino neonato, magari a lungo, è controindicato alle neomamme con ciclo mestruale irregolare? Diciamo subito che tra una donna che allatta al seno e una che invece nutre il proprio bebè con latte artificiale c’è una differenza, che può anche essere notevole, nella durata del puerperio.
Quest’ultimo è il periodo che intercorre tra il secondamento (l’espulsione della placenta subito dopo il parto) e il ritorno della prima mestruazione post gravidanza, che vien definita capoparto. Infatti tale fase dura circa 40 giorni nella donna che non allatta, me può prolungarsi fino a sei, persino nove mesi nella neomamma che nutra al seno il bambino.
Questo accade perché la produzione del latte materno viene regolata da un ormone, la prolattina, che è anche quello che va ad inibire l’ovulazione e quindi il ripristino del normale ciclo ovulatorio femminile.
Detto questo e ritornando al questione di partenza, nelle donne che già hanno un ciclo irregolare, con mestruazioni che “saltano” e cicli anovulatori, l’allattamento è sconsigliato? La risposta è no, anzi. Intanto, va detto che anche nelle donne con ciclo regolare le prime mestruazioni dopo il capoparto difficilmente sono perfette, spesso si regolarizzano solo dopo alcuni mesi.
Inoltre può accadere che proprio la gravidanza e l’allattamento siano una sorta di “cura” per l’irregolarità mestruale, tanto che molte donne sperimentano, dopo la nascita del primo figlio, una normalizzazione del proprio ciclo mestruale e persino, spesso, flussi meno dolorosi.
Tuttavia, in qualche caso durante la gravidanza e l’allattamento ci possono essere dei piccoli disturbi a livello tiroideo, con un aumento eccessivo della produzione di prolattina e sfasamenti ormonali di vario genere. In questo caso, accanto alle mestruazioni che non tornano, si hanno altri sintomi come pressione alta, perdita di capelli, stanchezza cronica, aumento di peso o dimagrimento eccessivo eccetera.
In questi casi basta un accertamento dei livelli degli ormoni tiroidei per scoprire la disfunzione che si può correggere facilmente con una modifica della dieta e l’assunzione, eventualmente, di ormoni sostitutivi.
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Foto| via Pinterest