Gravidanza
Fertilità, il ruolo degli ormoni femminili
Il ruolo degli ormoni femminili, nella fertilità e quindi nel favorire il concepimento è determinante. Vediamo perché e come mai eventuali disfunzioni impediscono la gravidanza
La fertilità di una donna è regolata dalla produzione di alcuni ormoni, detti non a caso femminili, tra cui gli estrogeni, ma non solo. Tali ormoni hanno il compito di stimolare le ovaie a produrre gli ovociti da fecondare, e quindi, di fatto, servono a permettere il concepimento.
Il ciclo ovulatorio femminile è un meccanismo delicato e complesso, in cui entrano in gioco diverse reazioni biologiche che molti fattori esogeni ed endogeni possono andare ad alterare.
Tal ciclo consta di tre fasi: una detta follicolare, che porta alla maturazione degli ovociti da parte dei follicoli ovarici, cui segue l’ovulazione vera e propria con l’espulsione dell’ovocita matura pronto da fecondare, e infine che si conclude con la fase luteale (con degradazione dell’oocita non fecondato) e con il flusso mestruale.
Gli ormoni femminili sovrintendono le varie fasi e vengono prodotti dalle ovaie, dalle ghiandole surrenali e dall’ipofisi, ma rientrano in questo gioco anche gli ormoni T3 e T4 della tiroide. Quando una donna che cerca un bambino ha difficoltà a restare incinta la prima cosa da fare è sottoporla ai dosaggi ormonali per misurare i valori dei suoi ormoni femminili e vedere se ci sono delle irregolarità.
Gli ormoni che entrano in gioco sono il FSH, il LH, l’estradiolo, il progesterone e anche a prolattina. Vediamo che significato hanno e quando si devono misurare per valutare se il ciclo ovulatorio della donna sia regolare.
- FSH (ormone follicolo-stimolante): è l’ormone che stimola la produzione degli ovociti in fase follicolare. Il dosaggio si esegue tra il terzo e il quinto giorno del ciclo e quando sia più elevato della media, ovvero superiore a 12, può indicare un esaurimento della riserva di ovociti
- LH (ormone luteinizzante): è un ormone che si misura insieme all’FSH. Quando questo valore supera quello dell’FSH potrebbe indicare un ovaio policistico
- Estradiolo (17-beta-estradiolo o E2): aumenta in fase follicolare (man mano che gli ovociti maturano nell’ovaia), e si misura sempre, come gli altri due, tra il 3° e il 5° giorno del ciclo
- Progesterone: è l’ormone che è direttamente collegato con l’ovulazione e che ci indica se questa è avvenuta. Il dosaggio che si esegue al 21mo giorno del ciclo. Il valore superiore ai 5 ng/ml ci informa che l’ovulazione c’è stata
- Prolattina: è un ormone prodotto dall’ipofisi e in una donna non gravida i suoi valori sono molto bassi, perché il suo compito è quello di indurre la lattazione in gravidanza e allattamento. Se i valori sono troppo elevati possono indicare disturbi endocrini, tumori ipofisari oppure alti livelli di stress. La iperprolattinemia impedisce il concepimento causando amenorrea, ed è spesso causa di infertilità
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