Crescita
I primi giorni del neonato: cosa accade quando si torna a casa
Il rientro a casa con il proprio bebè appena nato dopo la degenza in ospedale può essere un po’ faticoso, quel che ci vuole è un po’ di organizzazione e tanta tranquillità
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Quando una mamma e un papà tornano a casa dopo il parto, quindi dopo la degenza in ospedale, devono abituarsi al fatto di essere in tre, e di dover far ruotare tutta la loro esistenza intorno alle esigenze del loro neonato. Ma esattamente, come bisogna organizzarsi in questi primi giorni, in merito e cose come igiene del piccolo, quindi bagnetto e cambio del pannolino, ma anche medicazione del moncone ombelicale, allattamento, sonno e prime uscite?
Niente paura, anche se i primissimi giorni saranno un po’ stranianti, la cosa migliore da fare è vivere tutto con molta serenità, godendosi il proprio bebè, riposando quando possibile senza voler “strafare”, collaborando e, se necessario, non avendo paura di chiedere aiuto ai propri familiari. Ecco alcune cose da tenere a mente.
Per quanto riguarda i tempi delle poppate, inizialmente il bambino richiede il seno, o il biberon, meno spesso di quanto si potrebbe pensare, perché piuttosto preferisce dormire tanto. Per questo non bisogna mai forzarlo ad attaccarsi al seno, tanto la fame stessa spingerà il piccolo a piangere per essere nutrito.
E’ bene che la neomamma si adegui al ritmo del suo bebè, allattandolo quando il bebè lo richieda, lo stacchi dal seno o dal biberon quando il piccolo appaia sazio e appagato (con o senza ruttino finale), e lo lasci dormire senza svegliarlo per mangiare.
A proposito di sonno, nei primi giorni dopo il parto il bebè alterna un sonno profondo ad uno più vigile, in cui in alcuni momenti sembra quasi svegliarsi, per poi riappisolarsi. In queste fasi, che sono cruciali per il suo sviluppo intellettivo e neurologico, non bisogna intervenire, e soprattutto, se si vuole che il piccolo impari a capire che la notte è il momento migliore per riposare, è bene porlo fin da subito nelle migliori condizioni per farlo.
Programmate quindi le ultime poppate verso le 10-11 di notte, dopo il bagnetto, e adagiate il bebè nella culla, in modo che sia predisposto al sonno. Quando è sveglio parlate con lui con tono dolce e coccolatelo stringendolo a voi, per creare subito un rapporto empatico e per stimolare la sua attenzione e l’apprendimento.
Il primo bagnetto completo si effettuerà dopo una settimana dalla nascita, una volta che sia caduto il moncone ombelicale (ma se ancora ciò non è accaduto potete lavare il piccolo ugualmente evitando di toccare la ferita), usando l’apposita vaschetta per neonati, e si effettuerà in orario serale facendolo diventare un rito quotidiano che rilassa il bebè.
Per quanto riguarda la medicazione della ferita lasciata dal moncone ombelicale una volta che sia caduto, è necessario compierla usando garze sterili e un disinfettante spray adatto allo scopo. E’ importante che mamme e papà si lavino ben le mani prima di toccare questa parte delicata del corpo del loro bebè. Attenzione anche a non premere sulla feritina con il bordo del pannolino.
Una delle prime cose da considerare nei primi tempi a casa con il bebè sono i frequenti cambi del pannolino. Contate che nel primo mese il bebè va cambiato almeno 8-10 volte al giorno, e che le sue evacuazioni saranno più frequenti se viene allattato al seno.
Potete usare pannolini tradizionali o lavabili e riutilizzabili, l’importante è che curiate con scrupolo questa operazione igienica proteggendo la pelle del bebè dalle dermatiti usando prodotti lenitivi come la pomata all’ossido di zinco anti arrossamento e il talco.
Infine, la prima uscita “pubblica” con il bebè quando si può fare? I pediatri consigliano di non attendere troppo per la prima passeggiata, che dovrà comunque essere piuttosto breve, non più di un giretto di 10 minuti, un quarto d’ora al massimo.
Entro la prima settimana potete perciò fare la prima uscita con il bimbo, meglio se in una giornata con temperature gradevoli o, comunque, non avverse, nelle ore più calde se siamo in inverno e più fresche se siamo in estate. L’abbigliamento dovrà essere adeguato alla stagione e il momento migliore tra una poppata e l’altra. Tutto chiaro?
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Foto| via Pinterest