Salute e benessere
Le cure per migliorare la fertilità maschile
I consigli destinati agli aspiranti futuri papà per migliorare la propria fertilità
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Le statistiche sono impietose e fotografano una realtà che ben conosciamo: la fertilità maschile non è più quella di una volta, e la causa non risiede solo nell’età. Anche uomini giovani si ritrovano dall’andrologo per effettuare i controlli sul loro apparato riproduttivo.
Spermatozoi poco mobili, e in quantità inferiore alla norma (oligospermia) e di scarsa qualità sono i problemi comuni, dovuti a cause diverse. Certo, all’origine di una infertilità maschile ci possono essere problemi fisici come il varicocele, ma anche disfunzioni endocrine legate a stress e uno stile di vita non salutare.
E’ proprio su questi fattori che si può agire per aumentare la fecondità maschile migliorando la qualità e il volume del liquido seminale. Ad esempio uno dei primi fattori avversi è costituito dall’alcool. Evitare i superalcolici è senza dubbio un buon modo per proteggere la propria fertilità (mentre un bicchiere di vino rosso a pasto è consigliato), così come smettere di fumare e ridurre l’esposizione a sostanza tossiche e inquinanti (tra cui lo smog atmosferico).
Il sovrappeso incide negativamente sulla fertilità e la sedentarietà fa anche peggio, ecco perché, per ripristinare e mantenere un buon livello di testosterone, è bene svolgere regolare attività fisica (purché non troppo intensa e soprattutto alla larga da steroidi per “pompare” i muscoli, che avrebbero un effetto contrario). Gli sport vanno bene tutti ad eccezione della bicicletta a livello agonistico (meglio le passeggiate a passo accelerato).
La dieta corretta per mantenere a lungo la propria capacità riproduttiva è, a detta di tutti gli scienziati, quella mediterranea, basata su cereali integrali, poca carne, grassi “buoni” come l’olio extravergine d’oliva, buon pesce azzurro ricco di omega 3 e tanta frutta e verdura.
La salute intima va sempre curata fin da giovani, quindi è importante non trascurare alcun sintomo di infezione e farsi visitare ogni tanto dall’andrologo o dall’urologo, per controllare che sia tutto a posto. Esistono poi degli integratori alimentari che aiutano a migliorare la qualità degli spermatozoi, come gli antiossidanti (e in particolare il coenzima Q10), le vitamine (soprattutto la C, la B12 e l’acido folico) e gli aminoacidi (ad esempio l’arginina).
Occhio all’abbigliamento: indossate pantaloni in tessuti naturali e non troppo aderenti, e tenete sempre “al caldo” lo scroto, in modo da preservarne la salute. Questi rimedi naturali vanno bene quando non vi siano patologie specifiche (vascolari o endocrine) che causino infertilità nell’uomo, le quali vanno sempre attentamente valutate dall’andrologo e, se necessario, curate con interventi e terapie specifiche.
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Foto| via Pinterest