Salute e benessere
Perse la figlia per il morbillo, lo scrittore Roald Dahl promuove il vaccino
E’ stata ritrovata e diffusa una lettera del 1988 dello scrittore per l’infanzia Roald Dahl a favore del vaccino contro il morbillo. L’appello dell’autore dopo la morte della figlioletta per una complicanza della malattia
In piena epidemia di morbillo negli USA, partita, pare, dal parco Disney della California, viene ora diffusa via web e non solo, una lettera accorata del grande scrittore per l’infanzia Roald Dahl, amatissimo dai bambini per romanzi come “La fabbrica del cioccolato” e “Matilda sei mitica” da cui sono stati tratti anche film di grande successo. Che c’entra, penserete voi, questo popolare autore con l’infezione da morbillo che peraltro è considerata una malattia esantematica dei bambini “innocua”?
C’entra eccome, perché nel 1962, prima che negli USA si sperimentasse la vaccinazione contro questa infezione virale in modo capillare, Roald Dahl perse la sua bambina, Olivia, di sette anni, proprio per una rara complicazione della malattia.
La piccola aveva contratto il morbillo come tanti bimbi della sua età (il virus si trasmette facilmente attraverso le prime vie aeree, ovvero il contatto con goccioline di saliva), e il decorso sembrava del tutto normale, diremmo tranquillo, quando la situazione all’improvviso precipitò, come racconta Dahl nella lettera, che fa parte dei diari segreti dello scrittore:
All’inizio la malattia ebbe il suo corso normale. Poi una mattina le stavo mostrando come fare dei piccoli animali con degli scovolini da pipa, e quando venne il suo turno di farne uno mi accorsi che le sue dita e la sua mente non stavano lavorando insieme. In un’ora era priva di conoscenza e in dodici ore era morta
Parole che gelano il sangue e stringono il cuore: la piccola Olivia si era aggravata per un’encefalite, una complicanza rara e gravissima del morbillo. La lettera di Dahl risale al 1988 ed è un accorato appello ai genitori, affinché non rinuncino alla possibilità di vaccinare i propri figli contro l’infezione esantematica, perché questo potrebbe salvare loro la vita. Nello specifico Dahl si rivolgeva agli abitanti del distretto di Sandwell, in Inghilterra
Anche ora se un bambino ha la stessa complicazione di Olivia, non c’è nulla che possiamo fare per aiutarlo. D’altra parte oggi c’è qualcosa che i genitori possono fare per essere sicuri che questo tipo di tragedia non avvenga ai loro figli. Possono insistere affinché il loro figlio venga vaccinato contro il morbillo. Nella mia opinione i genitori che si rifiutano oggi di vaccinare i propri figli mettono a rischio la loro vita. In America, dove la vaccinazione è obbligatoria, la malattia è stata eradicata. Qui in Gran Bretagna, a causa del fatto che molti genitori rifiutano per ostinazione, ignoranza o paura, ci sono ancora centomila casi ogni anno
Sottolinea lo scrittore. Da padre, Dahl decise di diffondere la propria tragedia personale per un’opera di sensibilizzatone meritevole. Logicamente le mamme e i papà devono sentirsi liberi di decidere secondo coscienza se sottoporre o meno i propri figli a questa vaccinazione non obbligatoria ma, certo, il documento di Dahl non può non colpirci e farci riflettere. Quantomeno.
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Foto| via Pinterest
Via | Ansa.it