Gravidanza
Le cause della gravidanza anembrionica e le terapie da seguire
Quali sono le cause della gravidanza anembrionica? Perché si presenta quali condizioni e quali sono le possibili terapie che possono essere adottate in seguito dalla donna?
La gravidanza anembrionica è una tipologia di aborto che si manifesta quando l’ovulo fecondato si annida nell’utero, ma senza che ci sia uno sviluppo dell’embrione. Definita anche come gravidanza cieca o gravidanza bianca, è una condizione che non permette alla gravidanza di continuare, proprio per l’assenza dell’embrione.
La gravidanza anembrionica, che di solito si traduce in un aborto spontaneo, si manifesta perché dopo la fecondazione, a causa di diverse motivazioni, l’embrione non si sviluppa all’interno del sacco vitellino. Quest’ultimo si forma normalmente, ma al suo interno non c’è l’embrione, che ha smesso di svilupparsi in una fase molto precoce.
La gravidanza anembrionica si può manifestare a causa di anomalie genetiche o cromosomiche, che entrano in atto nel momento in cui avviene la fecondazione e impedendo di fatto che la gravidanza abbia un futuro. Questo tipo di gravidanza si può evolvere poi in aborto spontaneo, con l’espulsione dell’ovulo, ma talvolta questo non avviene e la donna deve essere sottoposta ad un intervento tipo raschiamento o ad un trattamento medico.
Se non ci sono altri disturbi, la donna può essere tranquilla in merito a gravidanze future: dopo una gravidanza anembrionica le possibilità di avere figli rimangono immutate, anche se dopo due o più aborti consecutivi sarebbe bene analizzare bene le cause per capire quali sono i trattamenti migliori da adottare.
Foto | da Flickr di minseg
Via | institutobernabeu
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