Gravidanza
Evitare l’alcool in gravidanza e prima del concepimento riduce i rischi di aborto spontaneo
Le nuove linee guida britanniche e americane sulla salute preconcezionale e in gravidanza sconsigliano l’assunzione anche di modeste dosi di alcool per evitare ogni possibile rischio di aborto sponatneo
Evitare di bere alcool durante il primo trimestre di gravidanza e persino nei mesi che la precedono, ovvero in fase preconcezionale, è l’unico modo sicuro per proteggere il nascituro dei possibili effetti nocivi di questa sostanza sul loro viluppo, e ancor prima per evitare il rischio di un aborto spontaneo.
Sugli effetti dannosi dell’alcool in gravidanza e pre gravidanza si sa molto, ad esempio, sappiamo che se bevuto regolarmente in consistenti quantità (ad esempio due bicchieri di vino al giorno), esso si trasmette al feto che potrebbe nascere con la terribile sindrome alcolico-fetale che produce importanti deficit a livello cognitivo, intellettivo e psicosociale.
Tuttavia, al contrario di quanto annunciato in qualche studio abbastanza recente, anche modeste quantità di alcolici, bevute regolarmente, sono in grado di creare problemi al nascituro soprattutto all’inizio della gestazione.
Le più recenti linee guida diramate dal prestigioso Royal College of Obstetricians and Gynaecologists (RCOG) e dal National Institute for Health and Care Excellence (NICE) degli Stati Uniti d’America sono molto chiare in merito: niente alcool quando si cerca un bambino e durante il primo trimestre di gravidanza.
In questa fase delicatissima in cui si arriva al concepimento e l’embrione inizia la sua organogenesi (formazione degli organi interni), infatti, l’alcool può attraversare la barriera placentare e compromettere lo sviluppo intrauterino del feto intossicandolo e aumentando il pericolo di un aborto spontaneo.
L’ideale sarebbe l’astinenza totale anche per il resto della gravidanza e l’allattamento, ma dal quarto mese si può fare qualche eccezione non superando le dosi di 2-3 unità di alcool a settimana, ovvero l’equivalente di poco più di un bicchiere di vino con gradazione alcolica pari al 12% in tutto.
Stesso quantitativo ammesso anche in allattamento. Se si eccede, allora i rischi per lo sviluppo del feto si fanno consistenti. Gli esperti suggeriscono anche all’aspirante papà, in fase di concepimento, di ridurre o astenersi dalle bevande alcoliche onde aumentare le probabilità di gravidanza e migliorare la qualità degli spermatozoi. Insomma, il gioco non vale davvero la candela, meglio una bella spremuta di frutta fresca o un buon tè ricco di antiossidanti, giusto?
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Foto| via Pinterest
Via | bbc.uk.com