Salute e benessere
Nessuna correlazione scientifica tra vaccino e autismo: nuova sentenza della corte d’Appello di Bologna
La corte di Appello di Bologna con l’ultima sentenza nega l’esistenza di una correlazione scientifica tra vaccinazioni e autismo.
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Sono anni che si parla di vaccinazioni e autismo, e sono sempre più numerosi i genitori che scelgono di non vaccinare i bambini esponendoli al rischio della malattia per la paura che possano maturare l’autismo. Secondo la corte di Appello di Bologna questa correlazione non esiste. La nuova sentenza ribalta quella del giudice del Lavoro di Rimini del 2012 che aveva riconosciuto un risarcimento alla famiglia di un bambino che nel 2002 aveva ricevuto la vaccinazione Mpr (Morbillo-Parotite-Rosolia) e a cui poi era stata diagnosticata una forma di autismo.
Secondo i giudici non ci sono evidenze scientifiche, esiste semmai un collegamento temporale. Che cosa vuol dire? La prima dose di questa vaccinazione viene effettuata tra i 12 e i 15 mesi, mentre la prima diagnosi di autismo di solito è tra i 3 e i 6 anni. Ciò non vuol dire che sia il vaccino a provocarlo. Questa credenza, chiamiamola fobia, sta facendo più male che bene. In Europa, così come negli Stati Uniti, c’è una vera ondata di morbillo e poche settimane fa a Berlino è un bambino. Il ministro Beatrice Lorenzin ha commentato:
La sentenza conforta tutti quanti noi, anche se io ribadisco che non possono essere organi giurisdizionali a dare pareri di tipo scientifico come è successo per il tribunale del lavoro di Rimini. Ricordiamoci tutti che le vaccinazioni sono importantissime, sono l’arma più efficace per proteggerci da malattie gravi e potenzialmente mortali, che oggi non si manifestano nella loro severità solo e proprio grazie alle vaccinazioni. Vorrei ricordare che, prima della scoperta di questa formidabile arma di prevenzione, milioni di persone sono morte colpite da malattie terribili come il vaiolo, la difterite, il tetano, tanto per citarne solo alcune.
Via | Corriere