Salute e benessere
Cos’è la sindrome da rosolia congenita e come si previene
Che cosa si intende per sindrome da rosolia congenita? Quando si manifesta questa patologia nei neonati e cosa comporta nei piccoli? Ecco i consigli degli esperti per poterla prevenire.
La sindrome da rosolia congenita è la malattia che si sviluppa per infezione materna primaria: se la mamma contrae in gravidanza la rosolia (perché non ha mai fatto la malattia e non si è vaccinata contro la patologia tipica dell’infanzia), il neonato potrebbe nascere con la cosiddetta sindrome da rosolia congenita.
Le conseguenze della rosolia sul feto sono diverse: si parla di morte in utero, ma anche di anomalie multiple e di perdita dell’udito. Tra le complicanze abbiamo ritardo della crescita intrauterina, meningoencefalite, cataratta, retinopatia, perdita dell’udito, disturbi cardiaci (ipoplasia dell’arteria polmonare e dotto arterioso pervio), epatosplenomegalia e osteite. E ancora, si possono notare trombocitopenia con porpora, eritropoiesi cutanea che provoca lesioni violacee, adenopatia e polmonite interstiziale.
Alcuni neonati possono essere asintomatici alla nascita e solo con test sierologici e colture virali i medici possono capire se il neonato è stato colpito dal virus o meno.
Come per la rosolia nei bambini o negli adulti, anche nei neonati non esiste una terapia specifica: proprio a causa delle gravi conseguenze sul bambino, è consigliabile per tutte le donne che vogliono avere un figlio di verificare l’immunizzazione e nel caso non fossero presenti gli anticorpi, sarebbe bene sottoporsi alla vaccinazione (che non può essere fatta in gravidanza).
Foto | da Flickr di philippe put
Via | Msd Italia
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