Gravidanza
Trisomia 21 o Sindrome di Down: i valori di riferimento
Trisomia 21 o Sindrome di Down: quali sono i valori di riferimento ai quali la futura mamma deve far riferimento se decide di effettuare gli esami previsti durante la gravidanza.
Trisomia 21 o Sindrome di Down: quali sono i valori di riferimento da tenere in considerazione durante la gravidanza? Le future mamme possono scegliere se sottoporsi a diversi esami durante i primi mesi della gestazione per scoprire il livello di rischio che il bambino nasca con la Trisomia 21 o Sindrome di Down.
Il Bi-Test, la Translucenza Nucale, così come l’Amniocentesi e la Villocentesi, sono degli esami che possono essere presi in considerazione dalla donna in dolce attesa, che dovrà seguire le indicazioni del proprio ginecologo per capire qual è l’esame più adatto alle sue esigenze, anche in base all’età della donna, ad un eventuale familiarità con la malattia o ad altri fattori di rischio.
Se la translucenza nucale è un esame ecografico che ci dice se il bambino potrebbe nascere o meno con la Sindrome di Down (se lo spessore della NT è aumentato rispetto ai feti normali, il rischio è alto), ecco che l’esame del sangue materno ci può dare valori da tenere in considerazione e da confrontare anche con gli altri eventuali esami disponibili.
La La ß-hCG libera e la PAPP-A sono le due sostanze che vengono usate per valutare il rischio per la Sindrome di Down, insieme all’esame ecografico: i valori variano a secondo di particolari caratteristiche materne, come peso, gruppo etnico, fumo, del numero di feti, del metodo di concepimento. Inoltre i valori di riferimento possono variare da laboratorioa laboratorio.
Via | Policlinico di Milano
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