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Papà in sala parto: cosa fare e quali sono i pro e i contro
Tutti i papà sono in grado di assistere la propria compagna durante il parto? Ecco i diversi punti di vista
Negli ultimi anni si è assistito ad un aumento sostanziale del numero dei papà che decidono di assistere al parto. Quello che fino a non molto tempo fa è stato il ruolo ricoperto dalle madri, adesso sempre più spesso è del marito. Ma i papà sanno esattamente cosa li aspetta? Assistere alla nascita del proprio figlio è sicuramente la più intensa delle esperienze che si possano fare nella vita, ma una volta in sala parto cosa fare?
Nel caso in cui il papà abbia deciso fin da subito di essere presente al momento del parto sarà bene partecipi anche al corso pre-parto in modo da giungere al giorno fatidico perlomeno preparato. Una volta in procinto di partire per l’ospedale sarà bene vi si rechi equipaggiato: uno zainetto con qualche snack, dell’acqua e magari una macchina fotografica per immortalare i primi istanti di vita del bambino possono risultare utili per rendere meno gravosa l’attesa, che potrebbe protrarsi per ore.
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Una volta dentro i compiti del papà sono ben definiti: dovrebbe sostenere la compagna simulando insieme a lei la respirazione durante le doglie, dovrebbe aiutarla nel mettere in pratica le indicazioni date dal personale presente ed incorraggiarla durante tale delicato momento. Dovrebbe anche prestare attenzione al corretto andamento della flebo e segnalare delle eventuali anomalie al personale infermieristico. Fino a quì tutto rose e fiori, nulla da dire, siamo di fronte ad una presenza rassicurante e non invadente, ma nel momento in cui il futuro papà si lasci prendere dal panico potrebbe non solo non essere più d’aiuto, ma addirittura d’intralcio.
Ecco che arrivano i contro. Un compagno fuori di se rischia di fare innervosire la partoriente e può compromettere il lavoro di auto rilassamento che la donna stia compiendo. Un uomo che si mostri annoiato o che non manifesti un atteggiamento positivo sicuramente influenzerà negativamente il travaglio. Peggio ancora se cerchi di mettere fretta, inizi a spazientirsi o se non regga l’emozione manifestando qualche malessere. In tutti questi casi sarà bene che il futuro papà faccia un esame di coscienza e si chieda se davvero la sua presenza possa essere di sostegno.
Foto | Larry Koester