Cronaca
Mamme da legare: La domanda che mi terrorizza: “Cosa vuoi mangiare?”
È più forte di me: devo chiederglielo.
Si avvicina l’ora dei pasti. Nonostante un autosvezzamento da manuale, con mia figlia che mangiava pure il merluzzo bollito, ci siamo ridotte a mangiare sempre le stesse quattro cose.
“Vuoi pasta e lenticchie? Pasta col sugo? Prosciutto cotto?”. La risposta è quasi sempre la stessa: “pasta in bianco, ma senza formaggio!”. Insomma, pasta bollita nella quale riesco a nascondere un filo d’olio. Almeno una volta al giorno, mi viene fatta la grazia di un finocchio o di una carota.
Il fatto che la bambina scelga cosa mangiare, non significa necessariamente che poi la mangerà, sia chiaro. Ma, almeno, posso dirle “hai scelto tu, adesso c’è solo questo”. Non vado in crisi perché alla sua età campavo d’aria, e a nulla servivano le strategie e le tattiche dei miei genitori. Sono cresciuta lo stesso.
Due giorni fa ho fatto una frittata e, chissà come mai, le è venuta voglia di assaggiarla. È andata a finire che lei si è fatta fuori quattro uova, e noi siamo rimasti a digiuno. Allo stesso modo, dopo aver chiesto fragole per tre mesi, ieri le ha avute, e non le ha degnate di uno sguardo. Ma io resisto: finché ho una scorta di pasta e olio, tengo duro. E continuo a chiederle imperterrita: “Cosa vuoi, per pranzo?”.
Foto | Flickr