Gravidanza
La sindrome dell’uovo chiaro: sintomi, cause e Beta HCG
Che così la sindrome dell’uovo chiaro e come si manifesta?
Molto spesso la felicità per un test di gravidanza positivo dura poco. Il tempo di andare dal ginecologo e fare l’ecografia. Si parla di sindrome dell’uovo chiaro nei casi in cui la gestazione non riesce a evolversi correttamente nelle prime settimane di gravidanza. È un evento naturale e normale, di selezione biologica. Non deve essere vissuto come qualcosa di patologico. Semplicemente il nostro corpo riconoscere un’eventuale malformazione embrionali.
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Come si diagnostica? Si nota questa situazione, indicativa di un aborto, quando si può vedere la formazione del sacco vitellino, che di solito si forma per la quinta settimana, e al suo interno non c’è l’embrione. L’embrione compare intorno al sesta settimana. Consideriamo che in alcuni casi, semplicemente, si sono fatti mali i conti (magari l’ovulazione è stata più lunga e il concepimento c’è stato ma è arrivato tardi).
Nel caso dell’uovo chiaro (chiamato ance gravidanza anembrionica), la camera gestazionale risulta essere più piccola e alla settima settimana non c’è ancora l’embrione. Come si conferma la diagnosi? Il medico di norma rimanda il controllo di una massimo due settimane e poi prescrive gli esami delle Beta HCG.
Quali sono i sintomi? Potrebbe non esserci alcun sintomo, se non il ritorno di una mestruazione abbondante. In alcune situazioni, invece, si manifesta un leggero sanguinamento (spotting), delle piccole perdite, e crampi addominali, che poi possono portare all’aborto. Nella maggior parte dei casi l’episodio si chiude così; le signore più sfortunate devono poi fare un raschiamento, per pulire completamente l’utero.