Gravidanza
6 cose che i parenti dovrebbero smettere di fare quando sei incinta
Ecco i comportamenti, da parte dei parenti, che risultano poco graditi alla futura mamma
All’arrivo della lieta notizia accade spesso che i parenti, vicini e lontani, vadano in estasi. Del resto l’attesa di un bambino rappresenta un’esperienza talmente emozionante che è difficile non condividerne la gioia con i futuri genitori.
Accade allo stesso tempo, però, che questi ultimi diventino bersaglio di comportamenti non troppo graditi da parte di zii, cugini e annessi desiderando ben presto che smettano di metterli in pratica. Vediamo quali sono le cose che i parenti dovrebbero smettere di fare quando sei incinta.
- Fare continue domande sull’andamento della gravidanza. L’hai comunicato a tutti ed ora sei constantemente sottoposta a domande di ogni tipo. Ok, sei incinta, ma ci vorranno settimane prima che i sintomi ed i progressi siano significativi.
- Disquisire sui cambiamenti fisici della futura mamma. “Guarda, si vede la pancia”, “Uh, il seno si è ingrossato”, “Ma come sono diventati i tuoi piedi, sembrano delle zampogne!” Ecco, queste sono le classiche frasi che alla lunga possono infastidire.
- Piombare in casa senza preavviso ed a qualsiasi ora. Se in condizioni “normali” è segno di maleducazione, durante la dolce attesa può diventare un’abitudine ancor meno gradita, specie se il momento prescelto per la visita coincida con quello in cui, dopo una notte insonne per via dei malesseri legati alla gravidanza, ci si sia appena addormentate.
- Chiedere insistentemente quale sia il sesso del bambino. I genitori, ammesso che vogliano saperlo, non sono tenuti a comunicarlo a chiunque. Non forzateli, dunque.
- Voler sapere a tutti i costi il nome. Sulla scia del sesso anche il nome è al centro della curiosità di molti parenti. Personalmente credo sia più elettrizzante svelarlo alla nascita: un po’ di sana suspence non fa altro che rendere il momento della venuta al mondo del piccolo ancora più intensa.
- Sostituirsi al ginecologo. In molti iniziano a dispensare consigli non solo non richiesti, ma basati sull’esperienza altrui. Chi meglio del proprio ginecologo può rivelarsi la persona giusta da seguire?