Gravidanza
Induzione al parto con la fettuccia, in che cosa consiste?
Ci sono diverse tecniche per indurre il parto. La fettuccia è tra quelle più utilizzate perché permette un avvio soft delle contrazioni.
I medici possono scegliere di proporre l’induzione al parto quando si è superato il termine ormai da diversi giorni, la mamma ha rotto il sacco e il travaglio non è partito spontaneamente o si ci sono delle patologie (dall’ipertensione al diabete gestazionali) che rendono indispensabile l’anticipo della nascita. Sono tutte valutazioni che può fare solo il medico. Ci sono diverse tecniche per indurre il travaglio, tra queste c’è la famosa fettuccia.
In alcuni casi la fettuccia è anche chiamata benda o bendarella. Comunque assomiglia a una striscia (tipo un assorbente interno) di circa 15 cm da inserire per via vaginale. Sulla testina di questo prodotto c’è un prodotto farmacologico (prostaglandine), che si libera a poco a poco ed entra in circolo dando il via al travaglio.
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È un sistema sempre più usato poiché consente il rilascio graduale del medicinale e quindi un avvio più soft delle contrazioni, con l’ulteriore vantaggio che la benderella si può togliere e reinserire in qualunque momento a seconda di come evolve la situazione. In linea di massimo questa benda si lascia nel collo dell’utero per massimo 24 ore e non va neanche inserito troppo in fondo, al fine di rimuoverlo facilmente. È un materiale morbido e può essere anche tagliato se dovesse eccedere o risultare fastidioso.