Cronaca
Papà giustifica il figlio che non ha fatto i compiti estivi: ecco perché non ci piace
Un papà di Varese giustifica il figlio che non ha fatto i compiti estivi, ma non è un bel messaggio per i nostri bambini.
[related layout=”left” permalink=”https://bebeblog.lndo.site/post/133782/compiti-a-casa-come-organizzare-lo-studio-dei-bambini-delle-elementari”][/related]Mattia è un bambino di Varese, che questa estate non ha fatto i compiti delle vacanze e il primo giorno di scuola ha presentato una lettera di giustificazione scritta dal padre. Non li ha fatti perché secondo i genitori i compiti estivi sono deleteri. Cosa ha fatto Mattia in questi mesi estivi? Ha imparato a vivere.
Qui sotto la lettera integrale del papà, che però sinceramente non mi è piaciuta. E vi spiego il perché:
- Chiedere meno compiti estivi è sacrosanto, perché molti insegnanti esagerano. Ma non farglieli fare è una non corretta intromissione del genitore nel lavoro del docente.
- Esonerandoli da fare i compiti, passiamo un messaggio pericoloso ai bambini: che le regole non esistono se non hanno voglia di fare una cosa.
- Vivere un’estate intensa e fare allo stesso tempo i compiti è fattibile: siamo tutti cresciuti così e non siamo cresciuti poi così male.
- Con questa giustificazione insegniamo ai nostri figli a trovare una scappatoia di fronte a un problema, piuttosto che affrontarlo (parlando con i docenti e spiegando le proprie ragioni).
- Genitori e docenti dovrebbero essere alleati, non contrapposti, per il bene dei bambini:
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