Educazione
Mamme da legare: tutte principesse e supereroi? Gli stereotipi di genere e i nostri figli
Come districarsi tra i messaggi in contraddizione con l’educazione che diamo ai nostri figli?
Sul tema degli stereotipi di genere sono un bel po’ sensibile perché, pur essendo cresciuta in una famiglia con nonna e madre avanti anni luce su questi temi (anzi, mia nonna era più avanti anche di me), mi sto rendendo conto di quanto il mio sesso abbia condizionato la mia vita. Si tratta di piccole, infide cose: meglio vestirmi più “accollata”, evitare quella strada, devo essere paziente, non posso mettermi a fare una scenata per strada con questo maniaco che mi segue, sento dei passi dietro di me, potrò mai uscire con i capelli in questo stato, no datore di lavoro, non so se farò figli nell’immediato futuro… Insomma, sapete di cosa sto parlando.
Da quando mia figlia va all’asilo, ha iniziato a dire cose inquietanti, del genere: “il rosa è per le femminucce. Io non posso giocare con questa cosa, è da maschio”. Vorrei urlarle “dimmi chi è stato!”, ma mi trattengo. Per fortuna, dopo aver partorito queste perle, ritorna normale e aiuta il padre quando fa qualche lavoretto in garage. Ma già so che le prossime vacanza di Natale saranno dannosissime, con varie persone che la chiameranno “principessa” e le diranno che le signorine certe cose non devono farle, e che devono parlare a bassa voce e fare manicaretti da offrire prima ai maschi di casa. Che, si sa, vanno al lavoro mentre noi ci lacchiamo le unghie.
Servirà tutto ciò che le ho insegnato fino a questo momento? Riuscirò a farle capire che è solo fumo ciò che le viene detto, e che le signorine possono e devono urlare, e che non devono servire i maschi di casa, ma aspettarsi collaborazione fattiva, e non gentili concessioni? Riuscirò a farle capire che può fare la ballerina, la maestra, la meccanica o la camionista? Non lo so, io ci provo. Non posso impedire che abbia interazioni col mondo esterno. Ma, se sento il mondo esterno dirle un’altra volta “comportati da signorina” o “il tuo amichetto ti ha dato uno schiaffo perché gli piaci”, il mondo esterno avrà un problema. Grosso.
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