Gravidanza
Cordone ombelicale corto, quali sono le conseguenze
La brevità di cordone non è facile da diagnosticare: ecco quali sono le possibili conseguenze
Si parla di cordone ombelicale corto, o brevità di cordone, laddove si registri una lunghezza dello stesso inferiore ai 30 cm quando normalmente dovrebbe misurarne almeno 50-70 per un diametro di circa 2-2,5. Tale lunghezza può essere assoluta, nel senso in cui sia effettiva, o relativa, in quanto dovuta a nodi o giri dello stesso intorno al bimbo.
Il cordone rappresenta lo strumento attraverso il quale la mamma trasferisce al piccolo l’ossigeno ed i nutrienti necessari allo sviluppo del feto, ed il piccolo gli scarti. Tale scambio deve necessariamente durare fino al momento del parto. Viene da sè quanto fondamentale risulti essere il cordone ombelicale per il benessere del bambino.
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La brevità di cordone si rileva e diagnostica attraverso le ecografie. C’è da dire come non sempre sia agevole riscontrarla e ciò può provocare dei rischi.
Tra le conseguenze che un cordone ombelicale corto può comportare c’è la difficoltà legata al momento del parto. Il cordone ombelicale in genere deve consentire la totale fuoriuscita del bambino prima che della placenta. Un cordone ombelicale più corto potrebbe trascinarla insieme al piccolo comportandone un distacco “prematuro”.
Tale eventualità potrebbe causare una sofferenza fetale, come una potenziale asfissia nel piccolo, nonchè un’emorragia nella mamma. Ecco perchè, nel caso in cui la brevità di cordone sia stata disgnosticata per tempo, potrebbe rivelarsi necessaria la programmazione di un parto cesareo . Altra rarissima conseguenza è la rottura del funicolo.
Purtroppo non è possibile, a priori, determinare le misure del cordone ombelicale. Non c’è niente che si possa fare per allungarlo o accorciarlo. Ciò che è certo è, però, che al momento del parto l’equipe sarà in grado di intervenire al meglio scegliendo la procedura più adatta al caso concreto e volta a salvaguardare la salute e la sicurezza di mamma e bebè.
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