Cronaca
Mamme da legare: genitori competitivi, ovvero “mio figlio è più alto del tuo”
Alle volte, sembra una guerra.
Mia sorella è molto alta. Questa cosa mi ha sempre impedito di prendere in prestito i suoi vestiti, ma questo è stato l’unico autentico problema, per la sottoscritta. Ricordo, però, una famiglia di conoscenti: la figlia di questa coppia non era altissima e, per i genitori, questo doveva essere un serio problema. La ragazza, puntualmente, veniva messa dalla madre a fianco di mia sorella per controllare gli inesistenti progressi. La ragazza doveva subire questa umiliazione pubblica, con mia sorella con una faccia che più scura non si poteva e la sua vicina che guardava il mondo con odio. Da allora, ogni volta che qualcuno mi dice “Come è alta, tua figlia!”, scatto rispondendo “Ha 4 anni, anche io ero alta a quell’età, poi mi sono fermata!”, per evitare che qualche altro bambino guardi il mondo con odio sentendosi inadeguato.
E chi parla benissimo, e chi nuota come un delfino, chi parla inglese, chi sa già scrivere: ma che razza di gara è? Alla competizione non ho mai creduto, nemmeno a quella definita “sana”. Forse esagero in senso opposto, non lo so. Ma tirare le somme quando tuo figlio non è nemmeno arrivato alla pubertà mi sembra fuori luogo. Alcuni genitori sembrano non contemplare la bellezza della diversità e la cura delle peculiarità dei figli: questi ultimi devono primeggiare e vengono costantemente messi sotto pressione. Non sarà perché i genitori hanno l’impressione di non primeggiare in nulla e hanno bisogno di rifarsi coi figli? Ma quel bel valore della normalità, dove è finito? Rilassatevi, perché i bambini hanno la memoria lunga, e non ve lo perdonano.
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