Cronaca
Aborto non riuscito a Milano, chiede all’ospedale risarcimento per 200 mila euro
Una donna cerca di abortire in un ospedale milanese ma l’intervento non va a buon fine: chiede risarcimento alla struttura e al ginecologo.
Non voleva avere un bambino. Una donna di 34 anni si è recata all’ospedale San Paolo di Milano per abortire nel 2013. Il motivo è medico: la mamma soffre da oltre dieci anni da una grave malattia, il morbo di Crohn, che mette a rischio la sua salute e quella del bimbo. Purtroppo, l’interruzione della gravidanza che viene eseguito in maniera apparentemente regolare non va a buon fine. Più di un mese dopo, infatti, un test di gravidanza le svela di essere ancora incinta.
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La donna ha chiesto un risarcimento di 200mila euro all’ospedale. Il suo legale contesta all’azienda ospedaliera e al ginecologo che ha eseguito l’operazione la responsabilità professionale. E chiede il risarcimento dei danni provocati “dall’errore del medico” che ha condizionato la vita successiva della donna, e anche un assegno mensile per il mantenimento del bambino, che oggi ha quattro anni.