Cronaca
Mamme da legare: come coinvolgere i bambini in cucina
Non riusciamo a preparare un pasto tranquilli? Di necessità virtù.
La preparazione dei pasti è un momento che normalmente mi terrorizza: coltelli, fuoco, spiedi, forno. La cucina è un posto terribile, per i genitori. Eppure, i bambini sono irrimediabilmente attratti da quel posto incantato in cui un intruglio si trasforma in torta. Non potendo legarli, di necessità facciamo virtù e coinvolgiamoli.
Il primo problema si presenta nel far arrivare i bambini all’altezza del piano di lavoro: un’idea semplice, se il bambino ha un’anno e mezzo, due, è quella di ricorrere alla torretta montessoriana: stabile e con punti di appoggio, consente al bambino una relativa sicurezza (certo, non potrete lasciarlo lì e andarvene). Se ricorrete al fai da te, potrete recuperarne una parte e trasformarla in sgabello una volta che il bambino sarà cresciuto. Se il bambino ha già 3, 4 anni, una sedia andrà bene.
Ma cosa può fare un bambino in cucina? Una serie di cose che verosimilmente sporcheranno. Ma basterà insegnargli anche a pulire, in fondo. Innanzitutto, impastare; la cosa ideale sarebbe fargli impastare qualcosa che poi lui potrà mangiare. Una piadina non lievitata è la cosa più veloce, potrete cuocergliela in una padella antiaderente, così il bambino vedrà subito il frutto del suo lavoro. La seconda cosa che a casa mia va per la maggiore, poi, sono le frittate: colesterolo non ti temo, qua si sbattono uova almeno 3 volte a settimana.
Una cosa che io detesto ma che delizia ogni bambino, poi, è pulire la verdura: 15 minuti con le mani a mollo nell’acqua, chi resisterebbe? Certo, dopo dovrete dare una controllata per assicurarvi che la verdura sia venuta ben pulita. Ma, per un quarto d’ora di pace, questo e altro. Per i genitori più temerari, poi, ci sono le verdure e la frutta da affettare: magari non le patate, ma cetrioli, pere e zucchine si possono dare ai bambini. Coltello non seghettato e senza punta e il bambino sarà al settimo cielo. Si può lasciare solo il bambino in cucina? No, ovviamente. Ma coinvolgerlo potrebbe fargli venire voglia di assaggiare qualcosa di diverso, gli insegnerà il rispetto verso il cibo e, soprattutto, lo farà sentire indipendente. Diamo ai nostri figli qualche compito “reale”, loro vogliono solo fare ciò che facciamo noi. Un po’ di fiducia e ci sorprenderanno.
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