Educazione
Mamme da legare: come rendere più indipendenti i figli
Confessiamolo: a volte, noi italiani, proprio non ce la facciamo ad allentare il guinzaglio.
Se mia figlia va al parco col padre, io non voglio seguirli: so già che farà cose che mi terrorizzano. Quando la bambina non mi dà la mano per strada, o me la lascia per 2 secondi, il tempo di aggiustarsi il cappello, vado in tilt. Al mare, le metterei volentieri un’insegna al neon sulla testa con su scritto “sono qui”. Ma, a casa, cerco di fare la brava.
Rendere più indipendenti i nostri figli è sempre un guadagno, e si può ottenere con un minimo di impegno. Innanzitutto, con buona pace di chi non ama Maria Montessori, dobbiamo darle ragione: l’ambiente deve essere a misura di bambino. Se installare un water minuscolo potrebbe essere difficoltoso e dispendioso, in una casa privata, ci sono altri mille accorgimenti da prendere.
Vostro figlio chiede di continuo da bere? Non è un grande sforzo lasciare a sua disposizione una bottiglia con un bicchiere. Magari non di vetro, se non vi fidate. Avete paura che si arrampichi per prendere uno dei suoi giocattoli su una mensola? E voi non mettetegliele, le mensole. Sistemate le sue cose in basso.
Dimenticate tutto ciò che, in casa vostra, è a più di un metro di altezza. Lasciategli a disposizione i suoi abiti, la sua biancheria intima: “Ti sei bagnato la maglia, mettitene una asciutta”. Non cadete nell’errore di pensare che sia troppo piccolo per fare qualcosa: se la vita non gli pone delle sfide, a 7 anni dovrete ancora cambiargli le mutande. Le prime volte le indossa al contrario? E che importa! Non finisce il mondo, se uno va in giro con gli slip al contrario. Anzi, lodatelo dicendogli che ha fatto un buon lavoro, altrimenti penserà “Non ne sono capace, meglio farmele mettere da qualche adulto”.
Fateli apparecchiare e sparecchiare, lasciate a loro disposizione degli strofinacci o delle spazzole per pulire le briciole. Fateli lavorare, questi bambini! Non chiedono altro che imitarvi.
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