Salute e benessere
Bambini nei passeggini: esposizione allo smog maggiore rispetto a chi sta in piedi
I bambini seduti nei passeggini sono a rischio di maggiore esposizione allo smog rispetto a chi cammina in piedi.
[related layout=”left” permalink=”https://bebeblog.lndo.site/post/145006/bambini-piu-sani-e-intelligenti-se-non-esposti-allo-smog”][/related]I bambini nei passeggini sono esposti maggiormente allo smog rispetto alle persone o ai bambini che camminano in piedi. Secondo uno studio dell’università del Surrey pubblicato su Environment International, infatti, il rischio per chi viaggia in carrozzine o passeggini di inalare smog è maggiore del doppio rispetto a chi li spinge o chi si trova in piedi sulla strada.
Lo studio è stato condotto analizzando più di 160 ricerche condotte sull’esposizione dei bambini alle polveri sottili, che hanno preso in esame il mezzo di trasporto utilizzato dai piccoli e l’altezza alla quale si trovava il viso dei più piccini. Viso che spesso è proprio ad altezza degli scarichi di automobili e di altri mezzi che viaggiano sulla strada.
Lo studio ha svelato che in linea di massima i bambini si trovano a viaggiare in strada tra i 55 e gli 85 centimetri, a un’altezza nella quale ricevono il 60 per cento di polveri sottili in più rispetto a una persona adulta che cammina in piedi.
Se si considera quando sono vulnerabili i bambini per il fatto che i loro tessuti, il sistema immunitario e il cervello sono ai primi stati dello sviluppo, è estremamente preoccupante che siano esposti a livelli così pericolosi.
Questo il commento degli autori dello studio, che suggeriscono anche delle possibili soluzioni: si potrebbe aumentare lo spazio tra strade e marciapiedi in modo da evitare che i gas di scarico siano troppo vicini, creare soluzioni per poter proteggere i bambini nei passeggini dalle polveri sottili. Soprattutto nelle grandi città gli interventi sono necessari perché la ricerca ricorda che nel mondo sono ben 17 milioni i bambini che vivono in zona dove l’inquinamento atmosferico raggiunge livelli più alti da quelli consigliati dall’Oms.
Via | Ansa