Salute e benessere
I bambini italiani assumono troppi farmaci
Antibiotici e cortisonici sono i farmaci più prescritti per i bambini italiani, che abusano di farmaci anche importanti per infezioni lievi.
Troppi farmaci per i bambini italiani, molti non necessari o troppo potenti per i problemi da trattare, soprattutto nella fascia d’età tra zero e 3 anni. A sostenerlo è l’ultimo rapporto OSMED 2018 di AIFA. Al 49,9% dei bambini e ragazzi con meno di 18 anni è stato prescritto un qualche farmaco nel corso del 2017 e la maggior parte delle prescrizioni riguarda antibiotici, assunti dal 38,3% dei minori per una media di 2,6 confezioni pro capite all’anno.
In testa ai farmaci più prescritti c’è la combinazione amoxicillina/acido clavulanico. E a consumarla sono soprattutto i bimbi con meno di 3 anni. Antonio Clavenna, Responsabile dell’Unità di Farmacoepidemiologia del Laboratorio per la Salute Materno Infantile dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano, ha dichiarato al Sole24Ore:
“Dai dati OSMED notiamo che più del 40% delle prescrizioni in età pediatrica non riguardano antibiotici di prima linea, come l’amoxicillina (una penicillina semisintetica), ma di seconda o terza scelta, fra cui per esempio alcune cefalosporine. E non serve dire che un farmaco di seconda linea costa di più rispetto a uno di prima linea. Per l’amoxicillina, indicata per otiti, faringiti, polmoniti, si spende circa 4-5 euro a confezione, mentre per alcune cefalosporine almeno il doppio” .
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Molto diffusi anche i cortisonici per via inalatoria, cioè in aerosol.
“Anche qui la prescrizione è spesso eccessiva. Il beclometasone è adatto per trattare l’asma, mentre viene prescritto per semplici tossi, mal di gola e raffreddori, senza che vi siano studi scientifici che dimostrino la sua efficacia per queste malattie”.
Via | Ilsole24 ore