Salute e benessere
Morbillo nei neonati, rischi
Quali sono i rischi e le complicanze del morbillo nei neonati?
Abbiamo già parlato in passato del morbillo nei bambini, con particolare riferimento ai sintomi. Ricordiamo brevemente che il morbillo è una malattia infettiva causata da un virus appartenente al genere Morbillivirus, famiglia dei Paramixoviridae. E’ una malattia contagiosa che colpisce tipicamente i bambini fra 1 e 3 anni di vita, motivo per cui viene inserita fra le malattie infantili insieme alla rosolia, varicella, pertosse e parotite (orecchioni). Tuttavia non è raro che colpisca anche soggetti adulti e, recentemente, si sono riscontrati anche casi di morbillo nei neonati, mai visti prima d’ora. Una volta preso il morbillo solitamente fornisce un’immunizzazione per tutta la vita. Oggi andremo ad affrontare il morbillo da un punto di vista particolare: i rischi del morbillo nei neonati.
Morbillo nei neonati: complicanze e rischi
Se è vero che la forma base del morbillo solitamente non provoca sintomi gravi (eruzione cutanea, febbre alta, tosse, congiuntivite, desquamazione della pelle), il problema sono le complicanze. Non sono frequenti, ma causano comune un certo numero di morti ogni anno. Inoltre le complicanze, spesso provocate da superinfezione batterica, si vedono proprio nei neonati, oltre che nei bambini malnutriti e nelle persone immunodepresse. Queste complicanze sono:
- otite media
- laringite
- diarrea
- debolezza del sistema immunitario (fino anche a tre anni dopo la malattia)
- polmonite
- encefalite (encefalite morbillosa e panencefalite sclerosante subacuta)
- morte
Recentemente è anche stato segnalato un aumento di problemi:
- ematologici
- miocardite
Prima abbiamo detto che il morbillo solitamente colpisce i bambini dall’anno di vita in su. Questo perché, in linea teorica, fino al sesto-nono mese il neonato dovrebbe essere protetto dagli anticorpi materni. Ma attenzione: questo solo se la madre ha avuto lei stessa il morbillo in precedenza o se è stata vaccinata. Rimane comunque un lasso di tempo, fra la fine degli anticorpi materni e la possibilità di vaccinare il neonato, in cui il piccolo è scoperto e vulnerabile al virus. Per questo motivo è importante garantire una buona immunità di gregge: per evitare che questi neonati finiscano col contrarre il morbillo.
Per quanto riguarda le donne in gravidanza e il morbillo, si è visto che contrarre il morbillo nei primi mesi di gestazione causa un lieve aumento della probabilità di aborto spontaneo. E’ raro, ma può succedere. Non si conoscono, invece, ancora gli effetti dell’infezione virale sul feto. Nel caso la gestante contragga il morbillo nelle ultime settimane prima del parto, è possibile che il piccolo nasca già malato di morbillo. Per questo viene consigliato a chi non ha fatto il morbillo e vuole avere un figlio, di vaccinarsi prima di iniziare la gravidanza. Questo perché durante la gravidanza non si può fare la vaccinazione.
In aumento i casi di morbillo nei neonati
I pediatri mettono in guardia: c’è in atto un’epidemia di morbillo in Italia. Si vedono molto più frequentemente casi nei neonati, casi che prima non si vedevano, sono aumentati i ricoveri in ospedale per le complicanze e ci sono effetti collaterali mai descritti in precedenza. Inoltre il tasso di mortalità è più alto fra i bambini e i neonati, secondo quanto rivelato dagli studi dell’ECDC un paziente su 1000 muore e fra questi il tasso di mortalità maggiore è nei bambini. Pensate che i bambini sotto un anno di vita hanno una probabilità sei volte maggiore di morire rispetto ai bambini di due anni o più, mentre i neonati sotto l’anno di vita hanno una probabilità sette volte maggiore di morire.
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