Scuola
Scuola, polemica per un corso di educazione sessuale alle elementari a Bergamo
Un corso di educazione sessuale in una scuola primaria bergamasca ha scatenato una polemica sull’ipersessualizzare precocemente i bambini.
L’educazione sessuale è importante, sin da bambini. È fondamentale che i bambini imparino a conoscere il loro corpo, le differenze tra uomo e donne, a comprendere come ci si protegge dalle malattie sessualmente trasmettibili e dalle gravidanze a rischio, considerato che i dati nazionali sulle gestazioni precoci sono allarmanti. Detto questo il tema fa sempre molto discutere: ci sono genitori contrari, genitori a favore, ci si interroga su quale sia l’età giusta in cui dare alcune informazioni e soprattutto chi le deve dare.[related layout=”big” permalink=”https://bebeblog.lndo.site/post/90135/le-mamme-bambine-nel-2030-potrebbero-diventare-3-milioni-lanno-se-non-si-interviene”][/related]
A Bergamo un corso, denominato “corso di educazione affettiva per bambini delle elementari” sta facendo discutere, ovviamente si è scatenata la solita polemica. Come mai? In teoria il progetto, presentato qualche giorno fa da un’esperta di educazione sessuale di un consultorio locale, avrebbe dovuto essere un percorso sull’affettività. Questo almeno che hanno compreso i genitori, mentre durante la prima lezione, rivolta agli alunni di 9 e 10 anni, si è affrontato temi importanti e impegnativi come sesso orale, masturbazione, uso del preservativo per evitare il concepimento, identità di genere, omosessualità. Sempre i genitori, sostengono che i bambini siano stati messi in imbarazzo.
Jacopo Coghe, presidente del circolo di Generazione Famiglia Bergamo, dopo essere stati contattati da genitori aventi figli iscritti all’Istituto Comprensivo Alda Merini di Pedrengo, Rosciate, Scanzo, Tribulina, ha così dichiarato:
«Come Generazione Famiglia denunciamo la pericolosità di ipersessualizzare precocemente bambini fin troppo piccoli, e avvertiamo che vigileremo affinché vengano rispettate da tutte le scuole le disposizioni contenute nella circolare ministeriale, in cui viene riconosciuto il diritto di priorità educativa dei genitori, in particolare, riguardo le attività di ampliamento dell’offerta formativa, perché i genitori possano ricevere un’adeguata e tempestiva informazione».
Ora la domanda è lecita: ma di che cosa si deve parlare a lezione di educazione sessuale se non di sesso che le dovute parole a misura di bambino? Non è meglio informare correttamente i bambini fin da piccoli per aiutarli a diventare adulti consapevoli?