Cronaca
Bonus baby sitter addio, nessuna proroga per il 2019
Il contribuito baby sitter per le mamme che lavorano non è stato rinnovato e dal primo gennaio 2019 non si può più chiedere il bonus di 600 euro (per sei mesi).
Un’altra battuta d’arresto per le mamme che non potranno più usufruire del “contributo per i servizi di baby-sitting e per i servizi all’infanzia” che era stato introdotto in via sperimentale per il triennio 2013-3015 e prorogato per il biennio 2017-2018. Si è parlato di un rinnovo, invece il Governo non ha stanziato i fondi e dal primo gennaio 2019, le mamme lavoratrici non possono più presentare domanda. [related layout=”left” permalink=”https://bebeblog.lndo.site/post/203651/bonus-bebe-senza-una-proroga-stop-al-sostegno-alla-nascita-dal-2019″][/related]
La norma consentiva alle mamme di “scambiare” il congedo parentale con un bonus fino a 600 euro mensili per un massimo di sei mesi (quelli previsti per il congedo parentale facoltativo) per pagare la baby sitter o l’asilo nido. Attenzione se lo avete già richiesto, magari verso la fine del 2018.
Il contributo potrà essere fruito fino al 31 luglio 2019. Gli eventuali mesi interi di beneficio non fruiti entro tale termine saranno considerati oggetto di rinuncia, con conseguente ripristino dei corrispondenti mesi di congedo parentale. Le beneficiarie potranno dichiarare le prestazioni fruite entro il 29 febbraio 2020 nell’apposita sezione del Libretto di famiglia.
L’Inps spiega così la situazione:
“Nel caso di lavoratrice che abbia ottenuto un contributo baby-sitting di tre mesi (importo 1.800 euro) e abbia utilizzato il contributo, al 31 dicembre 2019, per un importo pari a 610 euro, si considera oggetto di rinuncia un solo mese, mentre gli altri due si considerano entrambi fruiti in ragione del superamento dell’importo di 600 euro, che determina l’impossibilità di frazionare il secondo mese di fruizione”.
Il contributo per far fronte agli oneri degli asili nido potrà invece essere fruito fino al 31 luglio 2019. Gli eventuali mesi interi di beneficio non fruiti entro tale termine saranno considerati oggetto di rinuncia, con conseguente ripristino dei corrispondenti mesi di congedo parentale.