Gravidanza
Il battito cardiaco fetale è lento o assente? Quando preoccuparsi
Le future mamme in gravidanza sono soggette a mille preoccupazioni per la salute del piccolino che sta crescendo nel pancione. Una di queste è la diagnosi di battito fetale lento o assente nelle primissime ecografie o a gravidanza inoltrata. Ecco quando bisogna realmente preoccuparsi.
L’inizio della gravidanza non è sempre roseo come nei film più romantici. La futura mamma, e spesso di riflesso anche il futuro papà, è soggetta a tantissime preoccupazioni per la salute del piccolo nel pancione, solo un puntino indifeso nelle primissime settimane di sviluppo, in lotta costante per la vita. Il battito cardiaco è un importante rilevatore del benessere del piccolino in dolce attesa, dell’embrione prima e del feto e del bambino poi. Quando bisogna allora preoccuparsi se il battito cardiaco è lento o assente?
Durante i primissimi mesi di gravidanza la donna potrebbe soffrire di perdite ematiche e dolori al basso ventre, avvisaglie dell’organismo di un rischio o una minaccia d’aborto spontaneo o di qualcosa che non sta andando per il verso giusto, e quindi un invito prima di tutto al riposo forzato a letto. Dopo una visita accurata ed un’ecografia approfondita, il ginecologo cerca di stabilire attraverso vari parametri se ci sono problemi o rischi di salute per la donna e per il piccolo.
Se il battito fetale è lento potrebbe sintomo infatti di una sofferenza fetale in corso e quindi saranno da seguire tutte le precauzioni del caso. Attenzione però, alla primissima ecografia il battito potrebbe non essere rilevato dai macchinari, ma solo perchè è ancora troppo presto, chiedete tutte le informazioni al medico di fiducia, saprà rassicurarvi o spiegarvi la situazione.
Mentre se il battito fetale è lento o assente a gravidanza inoltrata? Anche in questo caso è il ginecologo che d’obbligo deve informare la mamma di tutte le precauzioni da prendere, di un possibile taglio cesareo per sofferenza fetale o placenta invecchiata tra le tante possibili cause, o chiedere un ricovero in ospedale in via preventiva e per tenere monitorati tutti i parametri vitali del piccolo nel pancione e della futura mamma.
Via | Gravidanza Online