Crescita
Preadolescenza femminile: le fasi della ribellione
Tutte le ragazzine nella delicata età della preadolescenza attraversano una fase di ribellione. Vediamo come gestire questo momento di crisi tra genitori e figlie in crescita
Cosa succede alle ragazzine nell’età della preadolescenza? Improvvisamente diventano aggressive, si atteggiano a “grandi”, sfidano i divieti e le regole dei genitori, trascurano gli impegni scolastici e pensano solo a vestiti e make up, chattano in continuazione con le amiche e gli amici su social network, diventano ostili, polemiche, non rispondono alle domande…
Niente panico, è solo la fase della ribellione, un momento di passaggio dall’infanzia all’adolescenza che segna anche l’ingresso della bambine nella pubertà.
Di pari passo con la maturazione del corpo, che comincia a “sbocciare”, muta anche la personalità stimolata sia dagli ormoni che, naturalmente, dalle dinamiche socio-ambientali che cambiano. Le ragazzine tra gli 11 e i 14 anni sono delle piccole donne in erba, o meglio, tali si sentono, e sentono il bisogno di “marcare” in modo plateale, talvolta un po’ melodrammatico, questa loro mutata condizione.
Quello che cercano di fare con i loro atteggiamenti di sfida, aggressivi e ribelli, è semplicemente quello di prendere le distanze dai genitori, che fino all’infanzia avevano funto da stella polare nel loro piccolo universo, e crearsi un proprio mondo di valori e credenze personali e indipendenti.
La privacy diventa, in questa fase della loro vita, cruciale, guai a “invadere” il loro territorio! Mentre tentano un primo distacco dalla famiglia, le ragazzine trovano un nuovo punto di riferimento nei coetanei, soprattutto femmine, ma anche nei maschi del loro gruppo di amicizie, con i quali iniziano ad intrecciare le prime relazioni sentimentali.
Non di rado in questo momento “critico” le preadolescenti “trasgrediscono” in modo sfacciato ai divieti e alle raccomandazioni genitoriali proprio per sentirsi “grandi”, capaci di prendere le proprie decisioni da sole, oppure cercano di “shockare” i genitori con scelte radicali nel look.
Ci può stare una prima sigaretta, qualche uscita di nascosto con le amiche (magari per andare a ballare), vela a scuola, un tatuaggio fatto di nascosto o una pettinatura punk e chi più ne ha, più ne metta. Sono passaggi che spaventano i genitori, ma che vanno vissuti con tranquillità perché si tratta di tappe normali di crescita.
La ribellione è normale durante la pubertà, la ragazzina deve trovare una sua autonomia per farlo ha necessità di mettere in discussione la famiglia e l’ambiente di appartenenza con i loro valori e le loro abitudini. E così, si mostrerà di volta in volta cinica o annoiata, prenderà in giro ruoli e routine collaudate, sarà impaziente, intollerante, fastidiosamente polemica, persino crudele.
Che fare? Nulla. Le mamme e i papà devono “tenere botta” facendo buon viso, mantenendo la calma, mostrandosi comunque accoglienti, nel giusto atteggiamento di comprensione e di severità (quando la ragazzina superi il limite), ma sempre cercando il dialogo e spiegando che certe scelte danneggiano prima di tutto la ragazzina stessa, e non certo i sui familiari (ad esempio l’alcool o le sigarette, il poco interesse verso lo studio eccetera).
E’ altresì importante stimolare le preadolescenti verso passioni che siano costruttive. Ad esempio la musica, il cinema, l’informatica, lo sport, la moda eccetera. Le mamme in particolare possono avvicinarsi alle loro piccole donne per creare una speciale complicità, magari mostrando le proprie debolezze e fragilità.
Questo non significa diventare improvvisamente solo “amiche” delle proprie figlie, perché l‘autorità genitoriale deve permanere ben salda. Ma è utile cominciare a relazionarsi in modo diverso alle proprie figlie, più maturo, e ricordare che, anche se ribelli, a volte antipatiche, e con un look da adulte, le preadolescenti sono ancora piccole e immature, e hanno bisogno di una solida guida per imparare ad affrontare le sfide del mondo adulto.
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Foto| via Pinterest